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di FABIO AMENDOLARA
Il figlio dell’ultimo re d’Italia e il suo consigliere personale, il portavoce dell’ex ministro degli Esteri, il sindaco di Campione d’Italia, il direttore generale dell’amministrazione dei Monopoli di Stato, i portaborse, alcuni faccendieri e personaggi legati alla criminalita_ organizzata. «Una holding del malaffare», secondo il sostituto procuratore anglo-napoletano Henry John Woodcock. «Un’associazione a delinquere», per il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza Alberto Iannuzzi, che ieri mattina ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per 13 persone. Sette in carcere e sei ai domiciliari. Delitti contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio. Un numero indeterminato di delitti di corruzione e falso. I promotori: Vittorio Emanuele di Savoia, 69 anni, Rocco Migliardi, 51 anni, di Messina, (di lui il gip scrive che e_ “un soggetto collegato alla criminalita_ organizzata”), Ugo Bonazza, 60 anni, di Venezia, Gian Nicolino Narducci, 63 anni, di Carru_ (Cn). Erano loro che organizzavano il “mercato” dei nulla osta per i videogiochi e altri apparecchi elettronici utilizzati per il gioco d’azzardo. L’altra accusa, quella di associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione, riguarda il reclutamento di ragazze da offrire a clienti del casino_ di Campione d’Italia. E proprio a Campione doveva recarsi in serata Vittorio Emanuele. Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria di Potenza l’hanno raggiunto nel primo pomeriggio a Varenna, sulla sponda lecchese del Lago di Como. Aveva appena finito di pranzare a Villa Cipressi, nota localita_ turistica. In serata il principe aveva un appuntamento al Casino_ di Campione. Si e_ trovato, invece, in carcere a Potenza. Da notizie informali sembra che per il principe sia stato anche disposto un divieto di colloquio con i difensori. E’ feroce il difensore di Vittorio Emanuele, l’avvocato Piervito Bardi: «Ci apprestiamo subito a capire come stanno le cose. Se cosi_ fosse, sarebbe un fatto gravissimo». Potenza e Campione d’Italia: citta_ legate a doppio filo. I nulla osta “illegali” venivano distribuiti anche a Potenza, tramite una «potente famiglia», «vero e proprio punto di riferimento nel settore del gioco d’azzardo in territorio lucano», scrive il gip nell’ordinanza. E secondo il gip le operazioni di riciclaggio di denaro sporco avvenivano proprio in Basilicata, «“tramite l’instaurazione di relazioni con il casino_ di Campione». In carcere e_ finito anche il sindaco di Campione, Roberto Salmoiraghi. Arresti domiciliari per Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, presidente di An. Fini, e_ stato precisato dagli investigatori, e_ estraneo all’inchiesta. Con loro l’inchiesta tocca anche il mondo politico. Il pm era arrivato ieri mattina in procura con la sua vecchia Volvo rossa per un ultimo incontro con i suoi collaboratori, tra cui gli agenti di polizia giudiziaria che poi hanno arrestato il principe. Il consigliere personale del principe, Achille De Luca, produttore cinematografico, era gia_ stato arrestato dal magistrato anglo-napoletano nell’inchiesta Somaliagate. E’ uno dei collaboratori di Massimo Pizza, nome in codice “Polifemo”, il capo dell’uffico “K” del Sismi, utilizzato anche dalla procura di Palermo contro la mafia e che per anni si servi_ di uomini di “Gladio”. I giornali lo definiscono anche come il teste chiave dell’inchiesta “Sistemi criminali”. In quell’inchiesta Polifemo avrebbe parlato della “lega meridionale”, indicandola come la longa manus di Cosa nostra, «che doveva attuare un progetto di rivoluzione politica, ispirato da Licio Gelli, sfociante in una nuova forma di Stato». Il sottosegretario agli Esteri, pero_, escusso a sommarie informazioni dal pm Woodcock – che coordina anche l’inchiesta su massoneria deviata, servizi segreti e ambienti vaticani – ha «disconosciuto qualsiasi suo ruolo o funzione istituzionale». Tra gli arrestati c’e_ anche lui. Le due inchieste della procura di Potenza sono collegate.

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