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COMODATO d’uso gratuito per destinarlo ai Consigli comunali, ai gruppi consiliari e a sale conferenze. Un vero e proprio palazzo di rappresentanza. E’ l’idea che, sulla scorta dell’esperienza maturata dalle richieste di Chieti e Torino il sindaco Buccico e l’assessore Rocco hanno avuto a proposito del destino del Palazzo della Banca d’Italia che da ieri, ufficialmente, non è più operativo a Matera.
I tagli decisi a livello centrale colpiscono anche Matera, un provvedimento atteso e per nulla sorprendente, in questa ottica l’idea degli amministratori comunali è stata quella di difendere ed utilizzare al meglio una risorsa ed un patrimonio che troneggia al centro della città.
E’ per questo che «il Sindaco Emilio Nicola Buccico e l’Assessore Comunale al Patrimonio Nicola Rocco hanno inviato una nota alla sede centrale della Banca d’Italia», come specificato ufficialmente, 1in cui hanno ribadito il rammarico di tutta la comunità materana per l’ennesima fuga istituzionale dal territorio, chiedendo al tempo stesso ai vertici della Banca d’Italia di poter utilizzare il prestigioso palazzo di via San Francesco d’Assisi come sede delle adunanze del Consiglio Comunale e dei gruppi consiliari, sulla scia dei precedenti già verificatisi per Chieti e Torino.
D’altra parte – hanno sottolineato il Sindaco e l’Assessore -, visto che la destinazione pubblicistica del prestigioso immobile non può mettersi in discussione, si auspica che si voglia lasciare alla comunità materana un punto di riferimento storico, diventato nel corso degli anni meta apprezzata del turismo».
«Altrimenti un palazzo così bello che risale al 1848 finirebbe per andare sprecato e non sarebbe una bella cosa visto quello che rappresenta per la città e in quel punto della città», ha aggiunto al Quotidiano” l’assessore Nicola Rocco, «si tratta di un progetto molto bello che noi pensavamo di poter destinare per una serie di attività che ovviamente non si andrebbero a limitare solo ai consigli comunali ma anche alla presenza dei gruppi consiliari, alla possibile organizzazione di conferenza e di tutto quanto necessario.
La Banca d’Italia del resto, come ho verificato, ha già fatto la stessa cosa a Chieti e Torino cedendo alle amministrazioni in comodato gratuito la struttura ed accollandosi anche la manutenzione straordinaria.
Speriamo che al più presto la Banca d’Italia ci dia notizie circa la fattibilità di questo progetto, credo comunque che a questa lettera che abbiamo inviato farà seguito nelle prossime settimane una telefonata agli uffici della Banca d’Italia per sottolineare la nostra volontà e caldeggiare i nostri intendimenti. Sarebbe davvero», conclude Rocco, «un bel risultato che l’Amministrazione in piena condivisione sta cercando di raggiungere».

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