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Come anticipato dal Quotidiano della Calabria, c’è una grossa nave adagiata sul fondale antistante Cetraro, centro del Tirreno cosentino. Il mercantile, lungo 110 metri, è stato scoperto oggi dal mezzo telecomandato sottomarino della nave che la Regione Calabria sta utilizzando per fare luce sulla vicenda che vede la zona di mare del Tirreno come possibile deposito di scorie tossiche o forse anche radioattive. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio, quando finalmente il robot è riuscito ad effettuare delle fotografie abbastanza nitide. La nave, di cui si ignora al momento la denominazione, sarebbe quasi completamente ricoperta di vecchie reti, evidentemente appartenenti a pescherecci che negli anni hanno incrociato nella zona e che le hanno perse, perchè si sono impigliate sul grosso ostacolo. Il luogo si trova a circa 20 miglia nautiche dalla costa, ad una profondità di circa 480 metri. Solo oggi, dopo diversi giorni di tentativi, la nave di ricerca ha potuto raggiungere il luogo esatto, a causa del mare mosso. Le foto scattate sono adesso al vaglio dei tecnici, che cercheranno di individuare di quale nave si tratti. Il sospetto è che sia la Cunski, segnalata da un pentito, Francesco Fonti, in una dichiarazione spontanea, e descritta come una nave che trasportava 120 fusti di materiale tossico. Secondo Fonti, la nave farebbe parte di un gruppo di tre imbarcazioni, fatte sparire grazie all’aiuto della ‘ndrangheta.
La nave ritrovata oggi è lunga 110 metri e nei pressi del relitto sono stati individuati alcuni fusti.

Nella foto la Jolly rosso, nave arenatasi ad Amantea, le cui vicende non sono ancora chiare

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