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di MICHELANGELO FERRARA e ANTONELLA CIERVO
Forse si sta per scrivere la parola “fine” sulla vicenda della scuola media di Agna che ha tenuto banco tra le famiglie nei giorni precedenti l’apertura dell’anno scolastico.
Pancrazio Toscano dirigente scolastico della scuola media “Nicola Festa”, con un provvedimento firmato ieri, si è assunto la responsabilità personale di giungere ad una definizione ( per quanto di sua competenza) e di assecondare le richieste delle famiglie per far in modo che gli studenti non siano divisi e possano frequentare le lezioni già da oggi. I trentuno alunni delle due prime classi frequenteranno tutti la stessa classe, senza la necessità di dover ricorrere al trasferimento in Via Lanera. L’atto è da considerarsi provvisorio, diverso da quello ufficializzato in organico di fatto che prevedeva l’istituzione di due prime classi rispettivamente di 15 e 16 alunni per un totale di otto classi.
«A seguito della comunicazione dei genitori – si legge nella comunicazione scritta e inviata dal dirigente scolastico – per scongiurare l’inadempienza dell’obbligo scolastico e in attesa di una soluzione definitiva, per individuare la quale ho chiesto un incontro con il direttore Generale Regionale, autorizzo temporaneamente la frequenza della classe prima della sezione staccata di Agna anche agli alunni Fiore Francesca, Cristallo Antonio e Lamacchia Anna che d’ufficio sono stati trasferiti al plesso di Lanera». Un gesto di distensione da parte di Pancrazio Toscano che sin dal primo momento aveva mostrato attenzione per la vicenda riguardante il “taglio delle classi”.
Nonostante il plesso si trovasse in una situazione di proiezione demografica favorevole il provvedimento aveva scatenato una sorta di guerra fra poveri, ostacolando il regolare avvio delle lezioni scolastiche. Intanto, non si placa la protesta dei genitori che continuano ad essere compatti e a confrontarsi in assemblea per decidere sul comportamento da tenere per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica.
La soluzione temporanea del direttore scolastico, però, non giunge come la panacea dei problemi degli studenti.
«Domani (oggi, ndr.) i nostri figli saranno presenti a scuola, ma entreranno in classe solo se verificheremo la presenza di tutte le condizioni di sicurezza in classe». I genitori degli alunni della scuola media Festa, infatti, si preparano al secondo giorno di protesta. La prima delle due giornate ieri, cominciata per i loro figli, come sempre accade in questi casi. Zaino nuovo di zecca in spalla, jeans, felpa e scarpe da ginnastica all’ultima moda. Lo sguardo, però, non era quello felice di chi si appresta a cominciare un nuovo anno scolastico. I 28 ragazzi della I H, scuola media Festa di Agna sapevano bene di dover affrontare la prima contestazione della loro vita. In nome del diritto di tre compagni, trasferiti d’imperio nella sede di Lanera, i ragazzi hanno deciso di rimanere fuori dall’edificio scolastico, di rinunciare a vivere un momento così importante, rinviandolo al giorno in cui la loro classe “ridimensionata” dalle fredde cifre della Riforma Gelmini, sarà composta da due sezioni di 15 e 16 alunni. Un sogno che ieri hanno cercato di difendere con tutte le forze, brandendo un cartello che dice: “Uniti, vinceremo”.
Chiassosi, allegri nonostante tutto, restano lì, davanti alla porta dell’istituto con i loro genitori in attesa di un segno.
«Mio figlio non entrerà mai nell’istituto di Lanera – spiega la mamma di Antonio Cristallo, uno dei tre “studenti-profughi” – avevamo già comprato i libri e ora dovremmo acquistarne di nuovi per l’altro istituto. Non vogliamo togliere il diritto allo studio ai nostri figli ma io non posso accompagnarlo a scuola perchè non ho l’auto. Nel nostro quartiere avrebbe potuto andare a scuola a piedi. Quando l’ha saputo, mio figlio mi ha chiesto perchè non avrebbe potuto frequentare la scuola qui ad Agna e restare con i suoi amici di sempre».
Ieri, intanto, i genitori di alcuni degli studenti hanno incontrato il sindaco Emilio Nicola Buccico e l’assessore alla Pubblica istruzione, Giammichele Vizziello che hanno garantito l’impegno dell’amministrazione comunale e oggi si recheranno dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Franco Inglese per cercare di sciogliere il nodo cruciale della vicenda: la composizione numerica delle due eventuali classi.
Spiega don Basilio Gavazzeni, impegnato insieme ai genitori a sottolineare il danno che questo provvedimento creerebbe ad un quartiere già segnato dalla marginalità della periferia.
«I cittadini sono espropriati del loro diritto di partecipazione e decisione per un problema che non è economico e avrebbe potuto essere risolto facilmente. L’autorità, invece, sembra non essere in mano ad una sola persona».

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