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Conclusa l’inchiesta «Poseidone», avviata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nel 2005 su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi nel settore della depurazione in Calabria.
I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale del capoluogo calabrese stanno notificando, in queste ore, 40 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti indagati tra i quali spiccano Giuseppe Chiaravalloti (in foto), ex presidente della Giunta regionale calabrese, nonchè legale rappresentante pro tempore del Commissariato straordinario per l’emergenza ambientale; Domenico Antonio Basile, ex assessore all’Ambiente della Regione Calabria; Giovambattista Papello, ex responsabile unico del procedimento presso l’ufficio del commissario; diversi funzionari pubblici ed imprenditori.
Associazione per delinquere, concussione, falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, favoreggiamento personale, truffa, tentata turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, i reati che, a vario titolo, sono contestati agli indagati dal procuratore aggiunto della Repubblica Giuseppe Borrelli, che ha emesso il provvedimento. Borrelli, dopo cinque mesi, ha concluso l’indagine ereditata dal sostituto procuratore Salvatore Curcio nel 2007, quando il caso venne sottratto all’allora titolare Luigi de Magistris dall’ex procuratore capo Mariano Lombardi, che gli revocò la delega a seguito di un informazione di garanzia inviata all’avvocato e parlamentare del Pdl Giancarlo Pittelli senza che lui fosse stato avvertito.
CHIARAVALLOTI: “Sono tranquillo”«Sono molto meravigliato nel vedere come in questo processo, in cui inizialmente risultavo indagato per reati gravissimi quali corruzione, truffe, e abusi di ogni genere, si risolva ora sostanzialmente in una ipotesi di turbativa d’asta». Così Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria ed ex legale rappresentante dell’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, commenta la notizia dell’avviso di conclusione delle indagini di cui è destinatario, assieme ad altre 39 persone, nell’ambito dell’inchiesta «Poseidone», condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro.
«Aspetto di guardare attentamente gli atti – ha aggiunto Chiaravalloti – io naturalmente non nutro alcuna preoccupazione essendomi sempre tenuto alla larga da appalti e quant’altro. Se troverò dichiarazioni sbagliate da parte di qualcuno, non esiterò a procedere per calunnia per difendermi. Comunque lo ripeto – ha concluso l’ex governatore della Calabria – io sono tranquillo perchè non ho nulla di cui preoccuparmi».

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