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di ROSSELLA MONTEMURRO
SERVIZIO ferroviario bloccato, oggi, dalle 16 alle 20 nella città dei Sassi.
Hanno proclamato quattro ore di sciopero le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Uilt e Faisa Cisal per protestare contro la mancanza di personale, «condizione necessaria per lo svolgimento dei servizi ferroviari».
Lavoratori costretti a “sobbarcarsi” doppi turni e spezzoni di turni aggiuntivi tanto da raggiungere, in condizioni normali, lavoro straordinario di circa venti ore settimanali.
Condizioni di lavoro intollerabili in quanto, sottolineano Andrulli (Filt Cgil), Ronca (Fit Cisl), Pinto (Uil Uilt) e Di Cecca (Faisa Cisal) «si mina la sicurezza di esercizio, si assiste ad un costante ed inesorabile decadimento dei servizi oltre ad un depauperamento di figure professionali necessarie per lo sviluppo del territorio».
«La situazione si sta trascinando dall’inizio dell’anno anche perché è andato in pensione altro personale non rimpiazzato. – ha affermato Cosimo Andrulli della Filt Cgil – Tutto questo ha creato disagi nei servizi che, se non fosse stato per il personale in organico, si sarebbero fermati.
Abbiamo avuto incontri sia in prefettura sia in azienda dove abbiamo lamentato questi problemi. Dalle Fal hanno ribadito che la questione si potrà protrarre fino a quando non ci sarà l’automatizzazione dei passaggi a livello. La contrattazione, però, prevede anche le assunzioni a tempo determinato, potrebbero benissimo far fronte con questo tipo di assunzioni dando spazio alle qualifiche attualmente costrette ai doppi turni come capistazione, manovratori e capitreno».
Figure professionali che, tra l’altro, come fa notare Andrulli, non possono essere assunte dall’oggi al domani tramite centri per l’impiego: «Ci sono stati corsi per macchinisti durati oltre due anni. Per professionalizzare questo personale va via tempo. Intanto, potrebbe andare in pensione altro personale, ecco perché siamo preoccupati».
Andrulli ricorda che in città i capistazione dovrebbero essere undici mentre in servizio sono appena sette. Lo stesso per quanto riguarda i manovratori.
«Siamo consapevoli – aggiungono le organizzazioni sindacali – che lo sciopero si consumerà ai danni degli ignari cittadini, con i quali ci scusiamo anticipatamente, ma confidiamo nell’energico intervento che l’assessore Loguercio saprà opporre per far desistere le Fal dall’assumere un atteggiamento irresponsabile nei confronti dei lavoratori e delle stesse comunità locali.
Ad oggi le Fal non hanno ancora presentato un Piano d’impresa ufficiale dal quale si possa desumere l’efficacia e l’efficienza che vogliono destinare al trasporto pubblico locale regionale, per cui le cospicue risorse disposte dalla Regione, riteniamo, devono passare attraverso una ristrutturazione seria, tra cui anche quella di una distribuzione razionale ed equa delle risorse umane sui territori e per le effettive necessità».
Piena disponibilità è stata data proprio dell’assessore regionale ai Trasporti Innocenzo Loguercio: «Prendo atto di questa nota inviata alla Regione dalle parti sociali. – ha affermato l’assessore Loguercio – Riconosco in ogni caso che le Fal si stanno adoperando affinché l’innalzamento della qualità del servizio per gli utenti sia tangibile. Su questo posso testimoniare l’impegno delle Fal anche se permangono alcune criticità, ascritte nella storia delle Fal. Con senso di responsabilità ritengo di dover farmi carico anche di queste problematiche: sarà convocato un tavolo dove le parti sindacali e le parti datoriali possano condividere soluzioni in grado di soddisfare l’innalzamento della qualità dei servizi ma anche di garantire i diritti e una giusta funzionalità, qualora servano anche implementazione di risorse umane».
Ferma la posizione del presidente delle Fal Matteo Colamussi: «Constato con grande rammarico che i rappresentanti sindacali di Matera non hanno ancora colto le sfide che il nuovo consiglio di amministrazione da un anno ha intrapreso. Con questo atteggiamento continuano a creare disagi ai tanti utenti per molti anni vessati. Riguardo al tema occupazionale, così come più volte e costantemente riferito dal sottoscritto nei continui incontri sindacali, non ci può essere una strategia di nuove assunzioni se non c’è una strategia di investimenti. Fino a che le forze sindacali di Matera persevereranno in questo atteggiamento in maniera evidente non contribuiscono alla crescita di indirizzo che il nuovo consiglio di amministrazione sta dando. Prova ne è che sono stati presentati circa un mese fa all’attenzione della Regione investimenti e richiesta di finanziamenti per circa sessanta milioni di euro».

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