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La Regione Calabria impugnerà davanti alla Corte costituzionale la legge 99 del 23 luglio scorso che si occupa dell’indicazione dei nuovi siti per l’installazione di centrali nucleari e per i depositi delle scorie.
A darne notizia è stato l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco: «Oggi – ha detto Greco – abbiamo approvato come giunta regionale una delibera per l’impugnazione della legge che, di fatto, legifera rispetto all’indicazione dei siti per l’installazione di centrali nucleari e depositi di scorie. In Italia, ad oltre 20 anni dalla chiusura del capitolo nucleare, abbiamo ancora tutti i rifiuti da smaltire e si pensa a nuovi impianti».
«Anche la Regione Liguria – ha aggiunto Greco – dai primi contatti che ho avuto si unirà a noi in questa azione davanti alla Consulta».
«La Regione impugnerà questa legge – ha detto ancora l’assessore Greco – perchè riteniamo di dovere fare una battaglia di civiltà».
Secondo Greco, «non si può pensare, alla luce di tutte le sentenze della Corte Costituzionale che individuano un rapporto paritario tra Stato e Regioni in tema di energia,che si venga in Calabria e si pensi di fare un deposito di scorie radioattive o una centrale nucleare senza neanche interpellare la Regione». L’assessore Greco ha anche ricordato «che a distanza di più di 20 anni dal referendum sul nucleare in Italia abbiamo ancora tutti i rifiuti da smaltire. La Calabria, infine – ha sottolineato ancora l’assessore – è già particolarmente penalizzata dal ritrovamento del relitto al largo di Cetraro. Noi di problemi col radioattivo ne abbiamo già tanti – ha concluso Greco – e non tolleriamo che si possa neanche pensare alla Calabria nè per fare nuove centrali, nè per creare siti per i rifiuti radioattivi».

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