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di GERARDO TEMPONE «Abbiamo appena riposto le bandiere listate a lutto per la morte dei sei soldati italiani, che siamo qui a piangere un nostro giovane compaesano». Con queste parole il Sindaco della cittadina Cesare Marte, ha commentata la notizia della tragica scomparsa di Valerio Messuti in un incidente sul lavoro. Ventuno anni aveva Valerio, ed una grande voglia di vivere, che non gli è servita ad evitare la morte nella galleria “Serra dell’Ospedale” dell’A3 Salerno – Reggio Calabria nel territorio del comune di Tarsia in provincia di Cosenza. Un blocco di argilla, staccatosi dal fronte di scavo su cui stava lavorando con due colleghi, lo ha colpito in pieno uccidendolo sul colpo. Rabbia, sconcerto, incredulità, dolore sono i sentimenti che albergano nell’animo dei sarconesi nell’apprendere che Valerio, ventuno anni compiuti da qualche mese, era deceduto nel corso della notte in un incidente sul lavoro. Ventuno anni e tante cose ancora da fare ancora per Valerio. Un ragazzo pieno di vita e senza grilli per la testa, con una maturità non comune per quelli della sua età. I genitori, muratore lui e bracciante agricola lei, originari di Moliterno, si sono stabiliti a Sarconi subito dopo il matrimonio. Qui hanno costruito casa integrandosi a pieno nella comunità. Valerio sin da piccolo si è fatto voler bene ed apprezzare da tutti, soprattutto per le sue doti di recitazione che lo portavano ad essere sempre “attore protagonista” nelle recite scolastiche. Sempre con il sorriso sulle labbra, sempre elegante, mai un capello fuori posto, era un vero “figurino” che già alle scuole medie riscuoteva un certo successo con le ragazze. Era bravo a scuola, ma già da adolescente sembrava preda di quell’inquietudine, di quella smania propria dell’età che gli faceva desiderare tutto e subito. Ed infatti le sue vacanze non erano mai di svago. Non correva dietro né ad un pallone né alle ragazze, ma trovava sempre qualcuno presso cui impegnarsi con dei lavoretti, in modo da acquisire quel minimo di autonomia economica propria dei suoi bisogni. Smania che lo ha portato a lasciare anzitempo le scuole superiori, a cercarsi un lavoro non ancora maggiorenne. Lavoro trovato lontano da casa, prima che la nostalgia o l’amore di una fidanzatina lo convincesse ad avvicinarsi. Ed infatti, da quando lavorava in Calabria, tutte le settimane era a Sarconi con la sua Fiat Bravo a cui teneva tanto. Era un patito di Gianluca Grignani, di cui spesso canticchiava le parole di una canzone in cui forse si rispecchiava: “ il falco va senza catene…”. «Ke bella dormita, buongiorno a tutti… il problema più grande ke ora devo anda a lavorà! E non mi scialo più…»: queste le ultime parole di Valerio scritte su Facebook dove aveva ben 217 amici. Il Sindaco Marte, infine, ha preannunciato che il giorno delle esequie sarà proclamato il lutto cittadino.

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