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di ROSSELLA MONTEMURRO
E’ STATO notato da un collaboratore scolastico intorno alle 7,30 di ieri mattina, il corpo senza vita del quarantaquattrenne materano E.S., nel cortile interno dell’istituto magistrale “Tommaso Stigliani”.
L’uomo era impiccato ad un albero del giardino (il cortile, alle spalle dell’istituto, in via delle Tamerici, è senza un’idonea recinzione), poco distante era parcheggiata la sua macchina.
Con molta probabilità, l’uomo tra le quattro e le cinque di ieri mattina, dopo aver lasciato l’auto nel cortile, si è impiccato utilizzando una corda.
Pur essendo in una zona centrale, la presenza degli alberi ha contribuito ad occultare dalla strada il cadavere.
Soltanto ieri mattina, nel corso delle normali attività propedeutiche alla riapertura dell’istituto dopo il fine settimana, uno dei collaboratori scolastici, si è accorto del cadavere e ha immediatamente avvisato il 112.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Matera, i colleghi della Compagnia carabinieri, i vigili urbani, il medico legale Andrea Molino e i sanitari del 118.
L’uomo, sposato, con un figlio, lavorava in un’impresa di pompe funebri.
In un tasca aveva due bigliettini, rinvenuti dai militari dell’Arma, nei quali annunciava il gesto.
Del tutto ignote le motivazioni che lo hanno spinto al suicidio.
I carabinieri della Compagnia di Matera, agli ordini del capitano Paolo Sambataro, stanno ricostruendo gli ultimi giorni di vita del quarantaquattrenne per accertare se si sia verificato qualcosa che abbia potuto spingerlo ad un simile gesto.
Altro elemento da considerare, la scelta di un luogo così particolare, apparentemente sradicato dal contesto nel quale l’uomo viveva: può darsi che sia stato il posto più vicino da raggiungere ma può anche essere un elemento sul quale costruire alcune ipotesi.
Le lezioni all’istituto magistrale, ieri mattina, sono state sospese: alcune finestre della scuola, infatti, si affacciano proprio nel cortile.
Il dirigente scolastico dell’Istituto “Stigliani” Eustachio Andrulli ha voluto in questo modo tutelare la serenità degli studenti del Magistrale.
«La scuola con questo episodio non c’entra. – ha ribadito il dirigente scolastico –
Purtroppo il gesto è stato compiuto in un’area vicina all’istituto ma non ha niente a che fare con la comunità scolastica».
E’ stato impossibile, però, evitare che i ragazzi venissero a conoscenza di quanto accaduto. In via Lanera, ieri, erano molti gli studenti in lacrime.

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