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La “nave dei veleni” approda a Palazzo Chigi. «Entro domani – ha riferito l’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco – forniremo alla Presidenza del Consiglio tutti gli aggiornamenti relativi alla tematica in essere». Greco riferisce infatti di un incontro tra il presidente della Regione, Agazio Loiero, e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a margine della riunione di mercoledì tra l’Ufficio di presidenza delle Regioni e lo stesso premier insieme ai ministri Sacconi e Tremonti. «Il presidente Loiero – ha aggiunto Greco – ha informato il premier sulla situazione di preoccupazione che si registra in Calabria in merito alla scoperta del relitto che conterrebbe rifiuti tossici al largo di Cetraro». Allo stesso tempo, il Wwf chiede al capo del Governo che venga «subito nominato un commissario» e la garanzia di adeguate risorse economiche, oltre che per il relitto della Cunski, anche per l’area a terra, in corrispondenza della discarica di Serra d’Aiello, sempre nel cosentino, un’area sospettata di inquinamento radioattivo. E, su questa scia, l’associazione del Panda scrive anche ai presidenti delle commissioni di inchiesta sulle ecomafie, Gaetano Pecorella, sul fenomeno della mafia, Giuseppe Pisanu, e al presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Francesco Rutelli, trasmettendo i dossier prodotti in 15 anni di ricerche sull’argomento. Per il Wwf serve «un impegno straordinario congiunto delle istituzioni parlamentari e governative» da intraprendere immediatamente «non solo per l’ambiente ma per la salute dei cittadini». A Montecitorio, intanto, una mozione firmata da Ermete Realacci, responsabile ambiente del Pd, e sottoscritta da Luca Barbareschi e Fabio Granata del Pdl, pone la questione della “nave de veleni” come «un’emergenza nazionale» di cui la Rai dovrebbe occuparsi di più anche «in prima serata». Tra gli impegni, oltre alla verifica e bonifica e al blocco dei traffici illeciti, che secondo il testo della mozione il governo dovrebbe assumere, c’è quello di coordinare l’azione di 6 ministeri (Interno, Giustizia, Esteri, Difesa, Welfare e Ambiente) attraverso «una task-force» che metta in campo le risorse, i mezzi e le tecnologie, per «tutelare la salute dei cittadini» e del mare, nonchè assicurare pieno sostegno alla Dda di Catanzaro e alla Procura di Paola. Il testo impegna il governo a recuperare il relitto, insieme con il carico, oltre che a mettere in sicurezza l’area a terra interessata da rifiuti tossici, richiedendo anche l’intervento degli organismi internazionali, tra cui l’Ue e l’Onu, per recuperare navi sospettè affondate in acque internazionali.

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