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Il rettore dell’Ateneo di Arcavacata, Giovanni Latorre e il Ministro del Burundi, Saidi Kibeya, hanno firmato, questa mattina, un protocollo di cooperazione, che legherà l’Ateneo di Arcavacata e il Paese africano per il triennio 2009-2012.
Il protocollo prevede un’azione finalizzata a favorire la cooperazione tra l’UniCal e il Governo del Burundi nel campo della ricerca e dell’alta formazione.
«Siamo molto lieti di ospitarla – ha detto il Rettore Latorre – la nostra Università sta investendo molto nel campo dell’internazionalizzazione e da tempo ha avviato rapporti con il Burundi, come testimoniano gli studenti del Suo Paese che si stanno formando nel nostro Ateneo. Abbiamo avviato questo percorso consapevoli anche del contributo che avremmo potuto assicurare alla rinascita del Burundi, dopo la lunga guerra civile da cui è stato dilaniato. Una missione – ha aggiunto Latorre – che auspichiamo possa registrare ulteriori fasi di sviluppo, a partire dal momento importante che ci accingiamo a solennizzare questa mattina con la firma del protocollo di cooperazione. Siamo certi a questo proposito – ha concluso il rettore dell’Università della Calabria – che questa iniziativa produrrà risultati positivi per entrambi, aiutando i nostri studenti, ma anche i docenti, ad acquisire e ad irrobustire quella mentalità internazionale che il mondo globalizzato impone in ogni settore».
Il Ministro Kibeya ha ringraziato il Rettore e l’Università della Calabria per l’accoglienza ricevuta: «E’ un onore per me e per il mio Paese constatare tanta disponibilità e un impegno serio e qualificato in direzione delle nostre esigenze, che sono numerose e di grande portata. Quelle che poniamo questa mattina – ha aggiunto Kibeya – sono le basi di un grande progetto attraverso il quale sarà possibile favorire l’incontro di culture ed esperienze diverse, ma anche promuovere una convergenza ideale e culturale tra le nostre realtà. È questo appunto – ha detto ancora il Ministro del Burundi – il senso del protocollo che da qui a breve firmeremo e che rappresenta allo stesso tempo il simbolo e la prospettiva di un miglioramento e di un cambiamento della nostra Nazione verso obiettivi di qualità, benessere e sviluppo. Noi crediamo possibile – ha concluso Kibeya – e l’Unical ce ne dà la conferma, che il Burundi, in un prossimo futuro, possa essere un Paese diverso, inserito stabilmente e pacificamente nello scenario internazionale, e godere, come merita, di una stabile dimensione di pace e di prosperità».

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