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di ANTONELLA CIERVO
IL bando di gara per i lavori di consolidamento e restauro della Cattedrale di Matera proseguiranno per almeno altri due anni. Si capisce leggendo i termini dell’avviso, che scade il 20 ottobre prossimo (apertura delle offerte, 29 ottobre ndr.)e che prevede una spesa di 1.101.512,19 euro e lavori da concludere entro 600 giorni grazie ai fondi Cipe.
Tra le operazioni previste c’è anche la rimozione del pavimento del Duomo per installare il riscaldamento interrato. Alcuni esperti segnalano, però, il valore inestimabile del marmo Bardiglio di Carrara e delle lapidi presenti in Cattedrale, che risalgono al periodo precedente al 1818, quando ne parlò per la prima volta Francesco Paolo Volpe nel suo volume “Memorie storiche e profane e religiose su la Città di Matera”. L’impianto di riscaldamento risulterebbe, poi, antieconomico a causa della necessità di mantenerlo sempre acceso. Nel caso del Duomo, invece, l’apertura al pubblico prevista solo in alcuni orari, non ne giustificherebbe l’utilizzo.
Di diverso avviso l’ing. Antonio Persia, direttore dei lavori in Cattedrale che spiega: «Rimuoveremo il pavimento attuale, elimineremo le mattonelle rotte e recupereremo con il restante materiale, le due navate laterali della chiesa. Per la navata centrale, invece – aggiunge – useremo mattoni nuovi, ma dello stesso tipo. Installeremo così un impianto di riscaldamento a pavimento».
La misura, precisa Persia si rende necessaria per eliminare disagi di tipo tecnico che potrebbero influire sullo stato della struttura.
«Il pavimento attuale, che è rovinato, poggia direttamente sul terreno creando una forte umidità e un microclima poco adatto alla conservazione delle opere». Alla luce di questo nuovo elemento, l’apertura della Cattedrale, dunque, risentirà di uno slittamento rispetto a quelli previsti e annunciati in un primo tempo, ovvero giugno 2010.
Il Duomo aveva dovuto subìre alcuni lavori di consolidamento già dopo il crollo avvenuto nel febbraio 2003 che aveva danneggiato la navata centrale sinistra, provocando lesioni agli ambienti sacri, ad una cappella e ad alcune statue, a causa del crollo di un cornicione di tufo di 15 metri.
La prolungata chiusura della Cattedrale, nel frattempo, segna un’ulteriore difficoltà per la comunità, particolarmente legata ad un luogo-simbolo della spiritualità.
Anche per l’edizione 2010, dunque, la Festa della Bruna dovrà svolgersi nella chiesa di S. Francesco e nell’omonima piazza in cui il Carro trionfale non farà i tradizionali tre giri di rito.

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