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di PINO SURIANO
ROTONDELLA – E’ il primo squillo di tromba, ma fa un rumore assordante. Arriva quasi all’improvviso la prima uscita pubblica del gruppo di opposizione “Coalizione per Rotondella”, che dal giorno delle ultime elezioni si era fatto sentire quasi soltanto nei consigli comunali.
Arriva inattesa, ma potente. Sono pesantissime, infatti, le accuse lanciate dal gruppo, guidato dall’ex sindaco Vito Agresti, in un volantino diffuso ieri per giudicare i primi quattro mesi di amministrazione Francomano.
«Per la pulizia della spiaggia – si legge testualmente nel volantino – a vincere la gara di appalto è stato il figlio di un candidato del centrosinistra.
Non critichiamo la persona, perché tutti dobbiamo lavorare, ma critichiamo il metodo con cui vengono fatti gli “accordi”.
Sappiamo tutti, infatti, che il candidato in questione ha più volte minacciato di fare ricorso per i voti annullati durante lo spoglio elettorale. Riconoscendogli un solo voto in più avrebbe occupato una delle “poltrone” e invece… al suo posto c’è un altro! E’ facile allora dedurre che gli hanno fatto vincere l’appalto per la pulizia della spiaggia per mettergli il bavaglio.
Il risultato finale è stato pessimo: la spiaggia faceva veramente orrore, nonostante l’ulteriore affidamento diretto in economia concesso per il completamento dei lavori. Tutti voi lo potete confermare! Le imprese amiche sono più le loro che le nostre».
La denuncia è gravissima, perché allude a una gestione privatistica della cosa pubblica.
Si fa riferimento implicito, ma palese, alla vicenda del candidato Armando Manolio, non eletto in consiglio per un solo voto e genitore dell’aggiudicatario dei lavori di pulizia dell’arenile.
Ma la tutela, secondo “Coalizione per Rotondella”, non avrebbe riguardato solo la pulizia della spiaggia. Anche per il cartellone degli eventi ci si sarebbe avvalsi del coinvolgimento di “associazioni culturali amiche”.
«Siamo in attesa di conoscere dall’Assessorato alla Cultura i dati ufficiali sui costi sostenuti per le manifestazioni estive.
Crediamo che saranno sicuramente maggiori di quelli spesi in media nei cinque anni dall’Amministrazione Agresti. Per i risultati, nonostante il coinvolgimento di Associazioni culturali “amiche”, giudicate voi».
Ma l’accusa tocca il culmine quando si arriva a trattare di questioni legate alla gestione del personale del Comune, dove si allude addirittura a una logica amministrativa di tipo punitivo.
«La maggioranza inetta ed arrogante – riportiamo alla lettera – violando le più elementari normative in materia del diritto al lavoro previste dalle leggi vigenti, ha tolto il pane ad una vedova con tre figli a carico e ad un’altra madre bisognosa, creando una lotta di poveri contro poveri.
Certamente bisognava creare nuove opportunità di lavoro per le due brave concittadine che hanno sostituito le accompagnatrici, ma il fatto è questo: le precedenti accompagnatrici erano vicine alla Coalizione per Rotondella e quindi sono state punite per questo!
La loro giustificazione riguardo a questa sciagurata vicenda è stata che bisognava fare la rotazione lavorativa, ma allora perché la stessa rotazione non è stata fatta per gli altri due lavoratori interinali?».
E poi un’ultima, gravissima, allusione a un metodo di voto di scambio: «Anche per gli incarichi è stata seguita la stessa logica del voto di scambio perché sono stati affidati solo ai sostenitori del centrosinistra senza rispettare le norme e i regolamenti».
Le accuse, come detto, sono pesantissime.
E superano ampiamente la soglia della cosiddetta “denuncia politica”, con riferimenti espliciti a presunte violazioni di legge.
Chi, in questi mesi, aveva parlato a un’opposizione distratta e poco coraggiosa nella denuncia, dovrà ricredersi. Come reagiranno il sindaco e la sua maggioranza?

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