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Non si è svolto l’interrogatorio del collaboratore di giustizia Francesco Fonti a causa dell’assenza del difensore, impegnato in Corte d’assise a Cosenza. Fonti, che doveva essere sentito sulla vicenda dell’affondamento delle navi cariche di rifiuti tossici, si è presentato stamani nella sede della Direzione nazionale antimafia a Roma.
Erano presenti i procuratori di Reggio Calabria e Catanzaro, Giuseppe Pignatone (in foto) e Vincenzo Antonio Lombardo, ed il vice di quest’ultimo, Giuseppe Borrelli.
Prima di iniziare l’interrogatorio i magistrati ed il collaboratore di giustizia hanno preso atto dell’assenza del difensore del pentito, Maria Claudia Conidi, ed è stato quindi deciso di non svolgere l’interrogatorio.
«Fonti – ha detto l’avv. Conidi – doveva rendere dichiarazioni autoaccusatorie. Senza la presenza di un suo difensore quelle dichiarazioni sarebbero state nulle. Da qui la decisione di non tenere l’interrogatorio. Fonti ha anche chiesto ai magistrati notizie circa l’eventuale ripristino del programma di protezione nei suoi confronti, ma non ha avuto notizie in merito».

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