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di FRANCESCO CALIA
PALAZZO Gattini è pronto ad ospitare un casinò, qualora la proposta del Ministro Brambilla passi al vaglio delle Camere.
Nel decreto legge per il sostegno al turismo, che giovedì potrebbe essere discusso a Palazzo Chigi, direttamente su proposta del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, è stata inserita infatti una possibilità di nuovo business per gli hotel a cinque stelle, quella di poter creare dei piccoli casinò al loro interno. In teoria, questo tentativo di modifica al turismo italiano, dandogli un impronta legata al gioco d’azzardo, potrebbe portare all’apertura di ben 254 case da gioco, tante quanti sono attualmente gli alberghi a cinque stelle sparsi per il Bel Paese.
L’idea, prima ancora di passare al vaglio del Consiglio dei Ministri e delle Camere, fa già discutere all’esterno delle Istituzioni. Molti sono i pareri contrari dagli operatori del settore, che non trovano positiva la possibilità di creare tante case da gioco sparse per il paese, additando soprattutto la possibile creazioni di pericolosi meccanismi che ruotano intorno ai casinò, oltre che la scelta poco felice di rimpinguare le casse statali attraverso una scelta poco educativa. Gli interventi più duri, infatti, sono arrivati dalla Federalberghi e dalla Fipe, Federazione dei pubblici esercizi.
«Il nostro giudizio -spiega il direttore generale della Federalberghi, Alessandro Cianelli- è un si con riserva. Il ricschio è che possano ingenerarsi meccanismi pericolosi, soprattutto per ciò che da sempre gira intorno ad alcune case da gioco». Più dura la Fipe. «Una scelta non molto educativa, il bilancio statale non può essere risanato con la proliferazione dei casinò». Anche dai quattro casinò italiani già in attività arrivano delle notizie non esaltanti. Negli ultimi due anni, infatti, c’è stato un importante calo degli incassi, tra il 2007 ed il 2008 pari al 4 per cento.
Ma a Palazzo Gattini, a Matera, sono entusiasti della notizia, che hanno appreso con gioia, tanto da essere già pronti ad aprire una struttura in tempi brevi. C’è già un’idea, infatti, per sistemare una casa da gioco all’interno della struttura materana, gestita dal direttore Antonio D’Ettorre.
«Siamo lieti di questa proposta -ammette – e l’accogliamo in modo positivo. Sono d’accordo perchè un casinò sarebbe di certo un incentivo non solo per la nostra struttura, ma anche per tutto il territorio. E’ un modo per promuovere l’area come accade negli altri luoghi famosi per i loro casinò come Las Vegas, Cannes, Montecarlo e Sanremo». Non si teme un possibile trend negativo, considerato il periodo difficile dell’economia mondiale? «Per quanto ci riguarda, cominciando da zero -ha concluso il direttore D’Ettorre- speriamo di registrare un trend positivo».

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