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In alcune zone del comune di Aiello Calabro (Cs) è stato rilevato un «inquinamento grave» con valori radioattivi «da tre a sei volte superiori alla norma». Lo ha detto il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia nel corso dell’informativa del governo alla Camera sulla cosiddetta nave dei veleni scoperta al largo della Calabria.
Il sottosegretario ha elencato tutti gli interventi che si stanno mettendo in campo – sia sulla terraferma che in mare – per procedere entro tempi brevi all’accertamento dei reali valori di inquinamento della zona ed ha annunciato che verrà fatta una «indagine sistematica» su tutto il fiume Oliva.
Quanto alle aree dove è già stato rilevato l’inquinamento, sulla terraferma, Menia ne ha indicate quattro: nella zona di Valle del Signore è stata scoperta una cava «riempita di rifiuti di diversa tipologia»; in località Carbonara gli esperti hanno ravvisato la presenza di «migliaia di metri cubi di rifiuti urbani e industriali»; in due diversi punti in località Foresta sono stati individuati sia una zona (2.000 metri quadri per uno spessore di tre metri) piena di rifiuti composti da «polvere di marmo, caratterizzato dalla presenza di metalli pesanti con valori superiori a quelli consentiti dalla legge per siti industriali e una presenza di Cesio 137», sia un manufatto di cemento, alla profondità di 11 metri, pieno di «rifiuti con concentrazioni elevatissime di metalli pesanti quali mercurio, cobalto, selenio».
Per quanto riguarda invece l’attività in mare, Menia ha sottolineato che a partire da domani il robot imbarcato sulla nave ‘Mare Oceanò scenderà in acqua per «localizzare il relitto» della nave, «fare una caratterizzazione del fondo marino e prelevare dei campioni» dalla nave, in modo da accertare la presenza di eventuali tracce radioattive. Soltanto dopo aver completato questa fase ed aver accertato la natura esatta del contenuto dei fusti presenti nella nave affondata, si deciderà come procedere alla bonifica.

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