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POTENZA – Secondo l’amministrazione, il Nodo del Gallitello potrebbe vedere il completamento entro la primavera del 2011. Anche se – ha spiegato ieri l’assessore alla Mobilità Pietro Campagna, rispondendo in seduta di consiglio comunale a due interrogazioni del consigliere Antonino Imbesi (Pdl) – gli uffici sembrano fiduciosi da poter accorciare le previsioni. Nel frattempo, il dibattito si concentra su fondi, scadenze, penali e varianti che hanno determinato o meno l’andamento dei lavori dell’opera da 28 milioni di euro che dovrebbe definitivamente risolvere il problema del traffico in città.
L’AVANZAMENTO
Al momento la direzione dei lavori ha emesso il quinto stato di avanzamento dei lavori, contabilizzando – si legge nella risposta all’interrogazione – circa 5 milioni e mezzo di euro su un totale di poco più di 16 milioni. Ovvero, il Nodo si è “sciolto” per il 34 per cento dell’intero intervento. La somma a disposizione, infatti – i 28 milioni dirottati dall’ormai irrealizzabile aeroporto – non è ancora del tutto conteggiata grazie ai ribassi della gara. Proprio la differenza – secondo l’amministrazione – potrebbe bastare a coprire le spese ulteriori sopraggiunte a causa di alcune modifiche ai lavori del cantiere: tempi e varianti.
LA VARIANTE
A causa di una variante, in via di approvazione, i lavori sono sospesi sul viadotto del Gallitello in cui due campate andranno sostituite (per il ritrovamento di un’area di interesse archeologico tra il torrente del Gallitello e il fiume Basento) da un’unica trave di 50 metri di luce. Campagna ha spiegato che proprio in un recente incontro è arrivato il nulla osta della Soprintendenza: manca, però, l’approvazione definitiva della variante.
LA GALLERIA
Ulteriore variante dovrà interessare il gruppo di micro-pali previsti in zona Murate che saranno sostituiti nel progetto da pali di grande diametro. Ma l’attenzione, prevedibilmente, durante la discussione, si è spostata sulla galleria “Tirreno” che dovrà collegare la fondovalle con Gallitello. Le modifiche al progetto riguardano l’imbocco “di monte” (in viale dell’Unicef), gli “schemi tipologici di scavo e di consolidamento della galleria naturale” e l’imbocco “di valle” (in zona Gallitello sarà modificato il sistema costruttivo delle paratie).
LA STATICITA’
Il punto resta la sicurezza proprio della galleria per cui Imbesi aveva presentato una seconda interrogazione. «Allo stato attuale – spiega l’amministrazione nella risposta – non esiste alcun pericolo di stabilità per la galleria, nè per gli edifici di via Tirreno». E se la «realizzazione degli interventi previsti dalla variante, in corso di approvazione, sarà in ogni caso risolutiva di ogni equivoco sulla staticità dell’opera», è bene ricordare che «lo scavo della galleria non è iniziato e le deformazioni manifestate dalle strutture di sostegno delle terre, si sono da tempo esaurite perchè contrastate adeguatamente al piede, sul livello di viale dell’ Unicef, con la realizzazione di idonei elementi strutturali». Così, «la stessa metodologia operativa prevista – prosegue la risposta – dovrebbe consentire la realizzazione dell’opera in tutta sicurezza».
DUBBI E SCADENZE
Ma se l’amministrazione rassicura, Imbesi torna a sollecitare dubbi. Si parte dalla tempistica: troppi ritardi, dice, con relativo aumento di spesa. Campagna però torna ribadire – come già fatto in passato – che il termine dei 700 giorni previsti per il completamento del Nodo complesso scadono agli inizi del prossimo anno. Scadenza che comunque dovrebbe essere superata: si ritiene che tutta l’opera potrebbe essere completata – stando “larghi” – entro la primavera del 2011.
FRUIBILITA’
Se da un lato l’amministrazione si impegna a rendere fruibile il Nodo man mano che i lavori avanzano (presto, assicurano, il viadotto Basento che da viale del Basento “sbuca” su via della Tecnica), la tempistica si incastra con l’opera anche su altri versanti. La tangenziale Dragonara (che con il Nodo è parte in causa) al momento resta una previsione di spesa fissata dalla Provincia per il 2011. Nel frattempo, il comune ipotizza di poter alleviare il disagio sorto a posteriori e non previsto ampliando via Isca del Pioppo. «Fatto sta che i 14 milioni della tangenziale sono stati dirottati su altra opera dalla Provincia – spiega Imbesi – E’ vero, da Palazzo di città spiegano che i milioni di euro a disposizione per il Nodo basteranno a coprire anche le spese sopraggiunte con le varianti dell’opera. Eppure resta il sospetto che la cifra non sia del tutto sufficiente. Allora, magari, sarà la Provincia ad arrivare in aiuto facendosi “perdonare” lo “scorporo” della tangenziale».
Sara Lorusso

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