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E’ stato identificato il relitto della nave inabissata al largo di Cetraro che, secondo il pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti, conterrebbe materiale radioattivo. Lo ha detto il Capo del reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto, Federico Crescenzi, che è a bordo della nave Oceano Mare che sta ultimando i prelievi di sedimenti marini.
I risultati dell’intervento della nave «Oceano Mare», assieme al nome della nave, saranno resi noti domani alle 11 a Roma, nella sede della Direzione nazionale antimafia, nel corso di una conferenza stampa alla quale dovrebbe partecipare il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, il capo della Dna, Piero Grasso, i magistrati della Dda di Catanzaro e il comandante generale delle Capitanerie di porto, ammiraglio Raimondo Pollastrini.
La nave è attualmente al largo di Cetraro dove si stano ultimando le operazioni di prelievo del materiale da sottoporre ad analisi. «Oggi – ha detto Crescenzi – il materiale raccolto sarà consegnato al laboratorio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria che dovrà effettuare le analisi. Come prevede il protocollo, tutti i reperti ottenuti grazie all’utilizzo del rov posti in contenitori schermati saranno sottoposti a verifiche da parte del nucleo Nbc dei vigili del fuoco in base alla procedura stabilita».
«Abbiamo concluso nella notte l’indagine visiva e le operazioni che riguardano i campioni che si dovevano prelevare sul relitto» – ha aggiunto Crescenzi – «tutti i campionamenti sono georeferenziati con relativa posizione di latitudine e longitudine, nella massima chiarezza».
«Le operazioni – ha concluso – si possono ritenere concluse. Il nome della nave scoperta al largo di Cetraro verrà diffuso domani mattina».
Anche il Procuratore della DDA di Catanzaro, Vincenzo Lombardo è intervenuto in merito: «Domattina vi racconteremo tutta la storia e quello che abbiamo fatto, ma oggi no. Sono troppe le parti in causa, e non sarebbe giusto che qualcuno apprendesse dalla stampa notizie anche importanti».Lombardo relativamente alla possibilità che ci siano all’interno del relitto fusti radioattivi ha affermato anche: «Preoccupazioni non dovrebbero essercene. Ne parliamo domani».

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