X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

IL 4 novembre, giornata di memoria e di impegno per la Pace, contro tutte le guerre. Con questi intenti si è celebrata a Matera la ricorrenza delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia. Dopo la deposizione di due corone d’alloro al cippo di via Lucana, la celebrazione è proseguita in piazza Vittorio Veneto, dove il prefetto Giovanni Francesco Monteleone e il capo di stato maggiore esercito Basilicata Michele Farino hanno passato in rassegna il picchetto armato del 31° reggimento carri d’Altamura. Sulle note dell’Inno Nazionale, dell’Inno del Piave e del Silenzio, sono state deposte le corone al monumento ai caduti. Per la prima volta una è stata offerta anche da un alunno della scuola media “G.Pascoli”, plesso di via Lucrezio, e un alunno della quinta elementare del II circolo di via Lucrezio, nell’ambito del progetto “Continuità scuola media-scuola elementare”.
Le celebrazioni del 4 novembre hanno segnato la prima uscita ufficiale del commissario prefettizio del Comune di Matera, Sandro Calvosa : «Questa giornata – ha detto – deve essere celebrata con sentimenti di orgoglio, dando il giusto riconoscimento a chi si sacrifica per il bene comune. Il 4 novembre non è solo un omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la patria, ma anche un impegno sentito per la ricerca della pace nel mondo. Matera ha ricevuto una medaglia d’argento per i fatti del 21 settembre 1943, quando la popolazione si ribellò al nazi-fascismo; pertanto, è una città che ama definirsi città della pace e della solidarietà». Dopo la preghiera alla Patria, recitata da un soldato, la manifestazione si era aperta con l’intervento del professor Franco Lisanti, orfano di guerra, che aveva commemorato i caduti di tutte le guerre. «Si tratta di giovani caduti perché la morte ne ha fissato l’età e sarebbe bello che i nostri ragazzi, passando dinanzi a questo sacro monumento rivolgessero un saluto ai loro coetanei morti nell’adempimento del loro dovere per salvare la patria. Il 4 novembre è una data di profondissima unità del Paese; non scambiamola con altro, scolorandola o alterandone il significato». «La democrazia – ha detto il presidente della Provincia, Franco Stella – rende libera la società, in cui devono regnare la cooperazione e la condivisione. Dobbiamo dire no alla logica della guerra e desiderare un mondo migliore, con la volontà di costruire la pace». Matteo D’Anzi, alunno della IV E del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” ha evidenziato come tanti ragazzi e ragazze offrano volontariamente aiuto e sostegno alle popolazioni in guerra. In chiusura il colonnello Giovanni Corbisiero del Cme e il Prefetto Francesco Monteleone hanno letto rispettivamente i messaggi del ministro della Difesa e del Capo dello Stato.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE