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Via libera a progetti infrastrutturali per 8,7 miliardi di euro. Lo ha deciso oggi il Cipe, il Comitato interministeriale per la Programmazione economica, che invece ha rinviato il via libera ai piani regionali da finanziare con il Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate. Se il premier Silvio Berlusconi ha sottolineato che con il Cipe di oggi «sale a 23 miliardi di euro la cifra destinata alle infrastrutture dal nostro governo», il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli parla di «successo, considerato il periodo di crisi economica non solo italiana ma internazionale». Per il Ponte dello Stretto, l’autorizzazione è di circa 1,3 miliardi di euro. Una cifra che non è sufficiente e che raccoglie subito le critiche degli amministratori calabresi che parlano di “finanziamento rinviato” e di vero e proprio bluff visto che manca ancora il socio privato per la realizzazione dell’infrastruttura.
«Il Ponte sullo Stretto non ha copertura finanziaria e la Regione farà ricorso alla Corte Costituzionale per assenza della dovuta intesa sulle procedure», dice l’assessore regionale calabrese ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato, che ha spiegato che «il Cipe ha rinviato l’approvazione dell’effettivo finanziamento del ponte sullo stretto per la quota pubblica, accampando la motivazione della necessità di ricercare un socio privato. Questo dimostra che la vicenda ponte è solo propaganda politica. Il tentativo – ha continuato Incarnato – era di cantierizzare, per esigenze contrattuali, il solo tratto del traforo di Cannitello, il che vuol dire che gli annunci del presidente Berlusconi sulla posa della prima pietra erano funzionali al solo scopo di far credere che l’opera fosse praticamente avviata, mentre adesso sappiamo che non è così. Tutti sanno che la Regione Calabria non ha una posizione aderente a quella del Governo nazionale sulla necessità immediata della realizzazione del ponte, ma questo non vuol dire che ci faccia piacere sapere che il Cipe rinvia il finanziamento di un’opera al Sud. Questo, infatti, svela una tendenza negativa nei confronti del Mezzogiorno e delle sue necessità e rende chiaro, ancora una volta, che a guidare le scelte del Governo nel disegnare lo sviluppo del Paese è la Lega Nord. Da una programmazione di circa 13 miliardi, infatti, il Sud è completamente tagliato fuori e il tentativo di isolare il Mezzogiorno è evidente.»
«Per la nuova opera del terzo valico dei Giovi, sulla linea Genova-Milano sono stati stanziati 5 miliardi di euro. E questo insinua il sospetto che si voglia tentare di spostare su Genova i traffici internazionali che oggi sono assorbiti da Gioia Tauro. Il tutto – ha concluso Incarnato – con buona pace del centrodestra calabrese che non ritiene evidentemente necessario disturbare gli equilibri tra Berlusconi e Bossi».
«IL BLUFF DEL GOVERNO». «Si scippano soldi pubblici a cose serie (infrastrutture urgenti, tutela del territorio e difesa del suolo) per destinarli invece all’inutile e dannoso Ponte sullo Stretto. Il Cipe, che conferma la mancanza di investitori privati, e quindi il bluff del governo, certifica una scelleratezza degna del peggior progetto ambientale della storia repubblicana, un vero monumento di regime». Così Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del Pdci, commenta il via libera dato oggi dal Cipe alla fase di progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

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