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di NUNZIO LONGO
LA crescita annuale della depressione è il tre per cento nel nostro Paese. La complessità psico-somatica della patologia e fattori socio-ambientali rendono difficile una tempestiva diagnosi e la conseguente terapia. Il dato più sconcertante è l’impennata della patologia tra i giovani in quest’ultimo decennio. Tutti gli organi preposti si sono attivati a lanciare un grido d’allarme per meglio e prima identificarla, fornendo i tratti essenziali per riconoscerla.
Per questo Matera ha organizzato, presso l’Auditorium “Raffaele Gervasio, il IX Congresso Nazionale della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica per sviluppare il tema “Cura della depressione nelle comunità: nuove forme di integrazione tra medicina di base e servizi di salute mentale”. Obiettivo della tre giorni è la sensibilizzazione dei medici di medicina generale e l’interconnessione con gli specialisti, sul modello “collaborative care”. Alla manifestazione sono intervenuti psichiatri di varie parti del mondo per definire l’appropriatezza dei servizi erogati dalla medicina di base e dai servizi specialistici. Patrocinio l’Azienda Sanitaria di Matera – Dipartimento di Salute Mentale, la Regione Basilicata, il Comune e la Provincia di Matera.
La diagnosi, la psicoterapia, il trattamento psicoeducativo e farmacogico di antidepressivi nell’adolescenza e nell’età adulta sono stati sviluppati nell’ambito di questo congresso.
Nella mattinata di giovedì sono stati presentati quattro seminari: “Introduzione all’epidemiologia, studi e misure”, “Sistemi informativi per la salute mentale”, “Protocolli di autoaiuto per la depressione, attivazione e valutazione” e “Dare informazioni e comunicare con il depresso e la sua famiglia”.
«Nell’ambito del congresso abbiamo organizzato corsi di formazione per medici di medicina generale ed operatori interessati alla salute mentale. – afferma Maurizio Bacigalupi della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica Roma – Il tema del congresso si pone con una certa urgenza, per l’elevato numero di sofferenti per questa patologia». «Sono epidemiologo e faccio parte dell’Agenzia Sanità Pubblica del Lazio. – interviene Piero Borgia dell’Associazione Italiana di Epidemiologia Roma – M’interesso di metodologie nelle malattie psichiatriche per analizzare lo stato di salute della popolazione».
«Da tempo tessiamo rapporti con la Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica. – conclude Katia Caponero del Dipartimento Salute Mentale dell’ASM – Abbiamo scelto l’argomento depressione perché è una patologia emergente. Il 50% dei casi di depressione seria non viene trattata, per sentimenti di vergogna dei pazienti».

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