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CONTATTO avvenuto. Alle 20 di ieri sera, dopo una giornata assai convulsa per il protrarsi degli impegni lavorativi, Simone Visentin ha telefonato a Giuseppe Postiglione. L’appuntamento tra i protagonisti della complicata trattativa per la cessione del Potenza è fissato per domani a Roma, ad ora di pranzo. “E’ stata una chiacchierata molto cordiale – ci racconta Visentin dalla sua azienda di Monfalcone – in cui è emersa apertamente la volontà su entrambi i fronti di dare buon esito all’incontro”. Continua il friulano: “Postiglione ha manifestato esplicitamente l’intenzione di cedere il suo pacchetto azionario, parzialmente o totalmente. Ne parleremo io e lui pranzando insieme, poi nel pomeriggio ci sposteremo nei suoi uffici dove ci raggiungeranno anche i consulenti con tutta la documentazione necessaria”. L’attuale patron non fa che confermare i toni cordiali, specificando: “mi è stato chiesto di ribadire con chiarezza un concetto che avevo ampiamente reso noto, ho spiegato anche a Visentin che non ho più intenzione di impegnarmi personalmente ed economicamente per le sorti della società, quindi di conseguenza sono aperto ad ogni ipotesi di cessione, parziale o totale che sia”. Non sarà necessario, quindi, un incontro preliminare utile soltanto a manifestare le rispettive volontà di acquistare e vendere, che sono a questo punto acclarate. Mercoledi’ si entrerà già nel dettaglio, con l’avvio della procedura di due diligence da parte del potenziale acquirente. La formula identifica l’analisi di tutte le informazioni a disposizione sull’azienda da parte di chi manifesta interesse all’acquisto. Quello che più semplicemente abbiamo indicato nei giorni scorsi con il “vedere le carte”. Solo il superamento di questo passaggio, soggetto a regole comuni che le parti possono darsi (ad esempio sulla riservatezza dei contenuti), potrà dare il via alla fase della trattativa vera e propria.
La sensazione è che non sarà facile, ma almeno i migliori intenti in partenza ci sono su entrambi i lati del tavolo. Il tutto è complicato – differenza sostanziale legata alla natura calcistica dell’azienda in questione – dal fatto che si ragiona a campionato in corso. In caso di ipotetico buon esito, Visentin comunque dovrebbe accollarsi una programmazione che non è stata sua, a differenza di quello che invece potrebbe accadere nel caso di una cessione a giugno. Ma l’intento del costruttore friulano, al momento, sembra quello di procedere a tappe forzate accorciando i tempi. Si parlerà anche della fideiussione di oltre un milione di euro che ha garantito il ripescaggio, erogata in estate da Giuseppe Postiglione. In qualche modo Visentin dovrà eventualmente subentrare nella garanzia, che riguarda gli stipendi dei tesserati fino al termine della stagione. E’dura, ma almeno ora si parlano.

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