X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

C’è un evento nell’evento che quest’anno ispira la Stagione Lirica del teatro Rendano, ed è il centenario del Teatro di Tradizione cosentino.
Il 20 novembre la Prima, nel giorno in cui non è soltanto la data ad evocare il primo vagito dell’allora Teatro Comunale ma, in un’atmosfera che si preannuncia suggestiva, echeggeranno tra velluti e cristalli le note dell’Aida di Verdi, l’opera sulla quale il 20 novembre 1909 si aprì lo storico sipario.
L’intera programmazione, compresa la prosa 2010, è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato il Direttore Artistico Antonello Antonante il quale ha parlato di una Stagione «che molti definiranno piccola, ma che certo è curiosa e interessante».
I titoli operistici sono soltanto due: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (20 e 22 novembre), con due straordinari interpreti, Nicola Martinucci e Denia Mazzola Gavazzen; Lucia di Lammermoor, a chiusura di Stagione (17 e 19 dicembre), nella produzione del Teatro Cilea di Reggio Calabria.
Ma, aldilà dei titoli operistici, c’è «il progetto – spiega Antonante – di conciliare la tradizione dei grandi interpreti melodrammatici con i giovani talenti di un territorio e di un settore».
Sul piano musicale, si traduce nel concerto, anch’esso protagonista della serata di apertura, di alcuni brani dell’opera Maria Olivares, «commissionata – aggiunge Antonante – ad un giovane autore calabrese su libretto della cosentina Monica San Filippo».
Sul piano di un’altra nobile tradizione artistica, quella della danza, il progetto si esprime nel ‘ritorno in patrià del Premio Stefano Valentini, nostro talentuoso artista scomparso prematuramente.
«La prima edizione si è fatta a Taranto – spiega il Direttore Artistico – ma con pervicacia ho voluto realizzare l’idea di portare il Premio nella sua sede naturale, cioè Cosenza».
La serata di gala (5 dicembre) che vedrà la consegna di riconoscimenti alle migliori scuole di danza del territorio ed il Premio Valentini a Luciana Savignano, sarà seguita, il 6 dicembre, da uno spettacolo di danza con protagonista l’etoile milanese attorniata dalla Compagnia Pier Lombardo Danza, che nel 1998 ha fondato insieme alla coreografa Susanna Beltrami.
Particolare soddisfazione Antonante la riversa anche nella presenza di una produzione del teatro Cilea di Reggio Calabria, “è un titolo di merito avere questa produzione in cartellone, convinto che i tre teatri della Regione debbano mettersi in rete. Esiste un accordo con i teatri di Catanzaro e Reggio Calabria – ricorda – un pò accantonato, che ora abbiamo ripreso e promette positive evoluzioni».
La Prosa, edizione 2010, raggiunge un buon equilibrio. Privilegiando la migliore drammaturgia moderna e contemporanea, non manca di rivisitare in chiave teatralmente innovativa la più classica Locandiera di Goldoni, strizza l’occhio al musical d’autore, saluta il ritorno sul palcoscenico di un’artista come Loretta Goggi in un one man show e non rinuncia alla magia seduttiva di Davide Larible, il più grande clown del mondo, che inaugurerà la Stagione. «il 2010 sarà l’anno di Alarico – annuncia Antonante – e questo include in corso d’opera incursioni legate ad un altro importante anniversario per la città di Cosenza».
Il 21 novembre giungeranno a Cosenza i vertici del Petruzzelli in un simbolico ritrovarsi, a cento anni di distanza dalla produzione dello storico teatro barese che inaugurò il Rendano. Lo ricorda il Sindaco Salvatore Perugini manifestando le difficoltà degli enti locali a mantenere alto il livello qualitativo delle politiche culturali a fronte di politiche nazionali che vanno in direzione del taglio delle risorse destinate alla cultura e allo spettacolo.
«L’Amministrazione comunale – ha detto Perugini – fa ogni sforzo possibile per ribadire una presenza di contenuti nel panorama culturale del Mezzogiorno d’Italia». Il sindaco richiama l’altra importante struttura teatrale della città, il Morelli, per informare della grande partecipazione alla manifestazione d’interesse per intercettare segmenti diversi che vogliano realizzare rappresentazioni e spettacoli nel teatro riaperto un anno fa. «La risposta avuta – afferma – ci dice di un grande interesse per il territorio e per i suoi luoghi d’arte».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE