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La Confindustria Calabria dice “no al pizzo” e lo fa attraverso una campagna illustrata questa mattina al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso (in foto), nel corso di un incontro che si è svolto a Catanzaro.
«Io il pizzo non lo pago» è lo slogan utilizzato dagli imprenditori calabresi che hanno avviato l’iniziativa anche attraverso campagne pubblicitarie. E per contrastare il fenomeno gli imprenditori avvieranno denunce collettive, grazie al sostegno dell’associazione di categoria.
All’incontro di oggi con Grasso erano presenti, tra gli altri, il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose, il presidente di Ance Calabria, Francesco Cava, il presidente dei giovani industriali calabresi, Sebastiano Caffo, i vertici di settore e provinciali dell’associazione di categoria.
Tra i progetti avviati da Confindustria Calabria anche la sensibilizzazione degli studenti con un concorso per le scuole sulla cultura alla legalità, perchè «è da giovani – ha affermato De Rose – che bisogna avere la netta distinzione tra ciò che è illegale e ciò che è legale. Abbiamo deciso di alzare la testa – ha aggiunto il presidente degli industriali calabresi – di non guardare più in basso avendo il timore di denunciare un fenomeno che da imprenditori e da cittadini calabresi non possiamo più tollerare. Per questo avere vicino la magistratura è un segnale importante per un rapporto con le forze dell’ordine e con la magistratura che deve essere costante e costruttivo».

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