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Sono state condannate all’ergastolo le tre persone, i fratelli Gennaro e Nicola Acri e Massimo Esposito, imputate dell’omicidio dell’imprenditore Luciano Converso, ucciso in un agguato a Rossano il 12 gennaio del 2007. La decisione è stata presa in accoglimento delle richieste che erano state fatte dal pm della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto. Secondo l’accusa, movente dell’omicidio di Converso sarebbe stato uno «sgarro» commesso dalla vittima ai danni di Nicola Acri, presunto boss di Rossano della ‘ndrangheta, che avrebbe commissionato l’omicidio dell’imprenditore al fratello Gennaro e ad Esposito. Lo «sgarro», secondo l’accusa, sarebbe consistito nel tentativo da parte di Converso, presunto «contabile» della cosca capeggiata da Gennaro Acri, di appropriarsi di parte del denaro di cui aveva la disponibilità. La Corte d’assise ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Cosenza per valutare se procedere per il reato di falsa testimonianza nei confronti di alcuni testi che hanno deposto nel corso del processo. Tra loro Maria Rosaria Oliverio, la donna con cui Converso aveva avuto un incontro poco prima di essere ucciso; un suo fratello sacerdote, ed il legale della donna.

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