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L’Assemblea dei lavoratori del pubblico impiego dell’Arssa ha proclamato lo stato di agitazione del personale di comparto, «dopo – spiega una nota – una lunga e approfondita discussione che ha affrontato i nodi ancora irrisolti della gestione della liquidanda Agenzia regionale. In particolare – spiega una nota – l’assemblea ha voluto enfatizzare la problematica connessa alle questioni contrattuali e alle procedure di liquidazione.
Lo stato di agitazione è stato proclamato con l’obiettivo di ottenere: la contrattazione decentrata dell’anno 2009, la revoca dei provvedimenti concernenti l’organizzazione del lavoro presi dell’amministrazione in assenza di informazione e concertazione con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e la trasparenza dei cosiddetti «tavoli tecnici» della Regione sulle procedure liquidatorie dell’Agenzia.
L’Assemblea – continua il documento – ha inteso elencare i suddetti obiettivi senza preordinare una gerarchia di importanza e con lo scopo di impegnare i sindacati di categoria e confederali al perseguimento degli stessi. Il filo conduttore della discussione assembleare è stato il profondo stato di disagio rappresentato dai lavoratori, costretti da 3 anni a questa parte ad assistere al lento depauperamento di competenze e professionalità, indotto dalla gestione liquidatoria dell’Agenzia e dai diktat della politica regionale, tesi – conclude la nota – a legittimare lo strisciante processo di privatizzazione dei servizi in agricoltura».

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