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Con le accuse di furto, estorsione e rapina, la polizia ha arrestato un quindicenne, C. M., nell’ambito di un’indagine, volta e contrastare e reprimere il e fenomeno dei furti con conseguente richiesta estorsiva per la restituzione della refurtiva, perpetrato nella città della piana da soggetti di etnia rom residenti nel comprensorio lametino.
Gli agenti dell’Ufficio Controllo del Territorio e della Squadra di Ppolizia giudiziaria hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare, richiesta dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro ed emessa dal competente G.I.P. presso il Tribunale dei Minorenni di Catanzaro.
L’operazione segue di poco tempo l’esecuzione del fermo, per gli stessi reati, eseguito 23 ottobre scorso a carico di Tonino Bevilacqua, 27 anni, nato a Lamezia Terme.
All’epoca dei fatti alla vittima del reato (una donna) era stata sottratta dall’interno dell’abitacolo della propria auto una borsa contenente, oltre a denaro contante ed altri oggetti personali, anche due telefoni cellulari ed un blocchetto di assegni. Alla vittima, poi, per la restituzione del maltolto era stata fatta una richiesta estorsiva.
Quando il marito della vittima si era recato all’accampamento nomadi di Contrada Scordovill protestando in quanto dopo aver corrisposto la somma di denaro a titolo di estorsione aveva ritrovato all’interno della borsa p rubata solo parte della refurtiva, era stata strappata da un gruppo di nomadi capeggiato da Tonino Bevilacqua Tonino una catena in oro che portava al collo.
L’attività investigativa effettuata successivamente anche con la preziosa collaborazione delle vittime ha consentito di delineare un quadro indiziario da ritenere attendibile, non solo sull’identità degli autori del fatto criminoso ma anche sulla ricostruzione dell’intera vicenda.

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