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Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, è stato aggredito da una persona che ha tentato di afferrarlo dal collo nel corso di un incontro nella sala conferenze del Comune, presidiata dai proprietari dei fabbricati abusivi che in queste ore si stanno abbattendo in città. «Sono dispiaciuto – ha detto Speranza – per quanto è accaduto. Farò fino in fondo il mio lavoro e nel rispetto della legge cercherò di aiutare tutti». Speranza si è detto anche «indignato perchè a questi cittadini sono state fatte promesse. Chi in tutti questi anni ha lucrato politicamente ed economicamente su di loro, facendo la propria fortuna politica ed economica sull’abusivismo, tenta di scaricare il problema su di me non considerando che le bugie e le promesse esasperano gli animi di chi è disperato e fa correre rischi anche a me». Il sindaco, che ha parlato anche di «campagna di odio in atto», ha anche reso noto che «ieri sera una macchina ha girato per la città invitando i cittadini a recarsi al Comune per protestare contro le demolizioni. Vorrei tanto sapere – ha concluso – chi ha pagato questa macchina». Speranza ha informato le forze dell’ordine dell’aggressione subita.
Secondo alcune indiscrezioni raccolte dall’agenzia Ansa sarebbe un presunto appartenente ad una famiglia affiliata alla ‘ndrangheta il responsabile dell’aggressione subita dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.
La persona sarebbe proprietario di uno dei circa 200 immobili di cui è stato ordinato l’abbattimento perchè risultati abusivi. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per identificare il responsabile dell’aggressione ai danni di Speranza.

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