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“Donne, Politica, Istituzioni. Percorsi formativi per la promozione delle Pari Opportunità nei centri decisionali della Politica”. E’ questo il titolo del corso di formazione che la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Calabria (in collaborazione con il Comitato Pari opportunità dell’Ateneo e il Centro di Women’s Studies “Milly Villa”) ha organizzato per la sesta edizione. Il corso si conclude il 25 novembre (ore 15.30, Aula Caldora – Università della Calabria), con una riflessione a partire dal documentario “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo. Il documentario, di 25 minuti, ha ottenuto in questi mesi un grande successo nel web per poi far approdare la tematica su reti televisive, radiofoniche e quotidiani nazionali. Lorella Zanardo, partendo dalla constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca volgare e umiliante, ricostruisce l’uso e l’abuso che i media continuano a fare del corpo femminile: spersonalizzato dal bisturi, ridotto a fenomeno da baraccone da esibire nella volgarizzazione della sua sessualità; un corpo senz’anima ridotto ad oggetto da gonfiare, dilatare, trasformare, annientare nella unicità. Accade in pubblicità, nei talk show, nei programmi di intrattenimento ma anche in quelli cosiddetti “impegnati”. Ridotte ad ornamento, suppellettili da esibire come piccoli trofei ai piedi di un tavolo di plexiglass, la donna scompare fagocitata da un immaginario maschile che continua a riservarle il ruolo di mero oggetto di desiderio. E, quel che è peggio, è che la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime.
Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”.
Su questi e altri temi, e in concomitanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il convegno intende aprire un dibattito su come il corpo femminile venga – oggi come ieri – investito di simboli che ne fanno luogo di contesa e di controllo.

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