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di MICHELANGELO FERRARA

Studenti grassanesi vincitori di un concorso sulla pasta, rischiano di non ritirare il premio perché la scuola non si adoperata per prenotare e pagare un pullman che li possa trasportare insieme alla Camera di commercio di Matera. Protagonisti della vicenda che ha del paradossale, sono gli alunni della terza media dell’Istituto comprensivo “Arcangelo Il vento” di Grassano. I fatti: A pochi giorni dalla scadenza del concorso “La pasta di Matera: una tradizione da salvare”, organizzato dall’ente camerale la docente di Italiano chiede agli alunni di partecipare con storie, slogan e filastrocche sulla pasta. Un’iniziativa che piace agli alunni al punto di stimolare la loro creatività, con l’elaborazione di quattro cartelloni. Gli elaborati vengono consegnati ed esposti per essere giudicati da una giuria che decide di premiarli. Promossi dalla commissione e bocciati da Anna Martelli, dirigente scolastico della scuola media, che avuta l’ufficialità della notizia, non si è adoperata per far sì che i ragazzi potessero partecipare all’evento conclusivo con la premiazione della scolaresca. Tra gli alunni si è diffuso il disappunto per un evento a cui la scuola ha chiesto di partecipare seguito dal solito balletto di responsabilità. A non perdersi d’animo sono stati i genitori, che hanno decidono di non mandare i figli a scuola e accompagnarli di persona, anche rimettendoci la giornata di lavoro. Così hanno fatto e gli alunni hanno disertato le lezioni, partecipato al convegno e “doverosamente” ritirato il riconoscimento. La notizia non è sfuggita all’attento Angelo Tortorelli, presidente della Camera di Commercio di Matera, che ha tributato «un ringraziamento particolare -ha detto dal parterre- agli alunni della scuola media di Grassano che con le loro famiglie hanno voluto essere presenti a differenza del docente e del dirigente assenti a cui rivolgo ugualmente il mio ringraziamento». Il tutto tra lo stupore dell’ospite d’onore, il giornalista-scrittore Michele Mirabella, che ha ironicamente commentato: «Come hanno fatto ad arrivare, se non hanno la patente». Uno spiacevole incidente, quello accaduto ieri, che non trova giustificazioni nella scuola del futuro volta sempre più al territorio e alla valorizzazione del processo educativo con le alleanze di tutta la comunità che vivono e lavorano intorno alla scuola che insieme alla prima istituzione educativa “la famiglia”, stabiliscono le regole del progetto di vita degli alunni. E pensare che nelle scuole si spendono migliaia di euro per progetti che vedano i ragazzi protagonisti. Chissà cosa penserebbero dell’accaduto Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica e Maristella Gelmini ministro della Pubblica istruzione.

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