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E’ durata quasi due ore la riunione convocata dal sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza con i parlamentari e i consiglieri regionali lametini per discutere il problema delle demolizioni delle strutture abusive. All’incontro, che si è svolto nell’ex comune di Sambiase, hanno preso parte il sindaco Speranza, i parlamentari Doris Lo Moro e Ida D’Ippolito, il consigliere regionale Franco Amendola, il consigliere comunale Franco Talarico, l’assessore comunale all’Urbanistica Andrea Iovene e il vicesindaco Giuseppe Vitale.
Nel corso della riunione il sindaco ha spiegato che il Comune, in questo momento, non può fare nulla per evitare la demolizione delle costruzioni abusive, in quanto c’è una sentenza del tribunale.
L’unica proposta avanzata dall’amministrazione comunale è che si possa posticipare la demolizione di due abitazioni che risultano abitate, in modo da trovare una soluzione alloggiativa per queste due famiglie. «Quando nel mese di ottobre scorso abbiamo avuto l’incontro in Prefettura – ha affermato Speranza – delle 11 prime costruzioni da abbattere, ne sono risultate 4 abitate: in quella sede ho chiesto al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di posticipare la demolizione di queste quattro abitazioni, in modo da trovare una sistemazione alloggiativa per queste famiglie. Quando nei giorni scorsi è iniziata l’opera di demolizione da parte del genio gustatori, si è scoperto che altre due case nel frattempo sono state occupate dai proprietari. Ecco perchè come Amministrazione stiamo formulando una richiesta che presenteremo agli organi competenti, con la quale chiediamo di posticipare l’abbattimento anche di queste altre due costruzioni, attualmente abitate».
Una proposta che dovrà passare dal consiglio comunale che dovrà dichiarare che per il prevalente interesse pubblico si chiede un posticipo delle demolizioni. «E’ una situazione drammatica – ha aggiunto Speranza – perché due nuclei familiari potrebbero rimanere senza una casa, ma noi stiamo facendo di tutto per poter risolvere al meglio questa situazione».

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