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di Renato Carpentieri
Matera1bitonto1
MATERA (4-4-2) Cottet 6;Conte 5,5, Bartoli 5, Martinelli 5, Palladino 5,5; Carretta 5,5 (10′ st Ostaku 5,5), Martone 6,5 (24′ st Logrieco), Campo 6, Salemme 5; Albano 5,5, Genchi 6 (38′ st Catalano sv). A disp.: Mirabelli, Leta, D’Amanzo, De Vecchis. All. Giusto 5,5
BITONTO (4-4-2) Lattanzi 6 (1′ st D’Antonio 6), Armento 6, Falanca 6, Colangione 6, Montefusco 6,5; Martellotta 6, Cantatore 6, De Santis 6, Di Pierro 5 (16′ st Gargiulo 5); Marsico 5,5 (20′ st Persia 5,5), Sasso 5,5. A disp.: Dispoto, Cellamaro, Modesto, Fiorentino. All. Pizzulli 7
Arbitro: De Salvo di Messina
Reti: 26′ st Genchi (M), 42′ st Montefusco (B)
Note: terreno in buone condizioni. Spettatori circa 500, una ventina provenienti da Bitonto. Consegnata dagli ultras del Matera una targa all’ex Alberto Marsico. Ammoniti: Montefusco, Cantatore e Gargiulo del Bitonto; Conte e Bartoli del Matera. Angoli 5-3 per il Matera. Recupero 3′ pt; 4+1 st.
MATERA- Genchi illude. Poi la quattordicesima “minchiazza” stagionale su palla inattiva ed ennesima delusione interna servita ad un pubblico sempre inferiore in termini di presenze. La punizione dell’ex Logrieco trasformata in gol da Genchi avrebbe regalato tre punti importanti al Matera, ma non avrebbe cacellato un primo tempo inguardabile in cui la squadra di Giusto è arrivata al tiro solo un paio di volte e in maniera poco convinta.I problemi ci sono e vanno risolti. Un centrale difensivo e un centrocampista di personalità altrimenti sarà ancora un campionato anonimo e qualche altro under, oltre a varie partenze che sono necessarie perchè di giocatori non “da Matera” ce ne sono. Il piattone vincente di Montefusco a tre minuti dalla fine ha sentenziato tutto questo. Inutile girare attorno ai problemi facendo finta di non vederli. Sono sotto gli occhi di tutti e c’è da operare in fretta e bene. Alla fine non si può certo parlare di furto per il Bitonto che ha scheggiato un legno e fatto un gol nella ripresa contro un Matera che ha concluso solo un paio di volte sbagliando tanto. Gli esterni non rientrano e le due punte nemmeno, e quattro giocatori in fase di non possesso palla mettono in crisi tutto il resto della squadra e quindi anche tatticamente c’è qualcosa da rivedere, almeno in casa. Stavolta, pur avendo regalato ancora il primo tempo all’avversario, non c’è stata la svolta e le palle-gol si possono contare con una sola mano se si considerano due affondi come tali.
LA GARA-Giusto non puo’ disporre dello squalificato Mazzoleni e dell’infortunato Scudieri ed è costretto a rivisitare il discorso under. Infatti, Leta è in panchina e Campo funge da centrocampista centrale a fianco di Martone con Salemme e Carretta esterni. Tocca a Palladino giocare esterno basso a sinistra con Conte sull’altra fascia al rientro dopo un infortunio. Pizzulli sguarnisce l’attacco schierando il baby Dipierro a fianco di Marsico e difesa rinforzata da Armento a tamponare le incursioni di Carretta ed a creare una gabbia a Diego Albano. Ne viene fuori una partita inguardabile. In particolare nel primo tempo. A parte una puntata di Genchi e una debole punizione dial limite di Campo che permette a Lattanzio di effettuare una parata plastica da “Fuga per la vittoria” i taccuini restano vuoti e c’è un gioco frammentato e troppi palloni lunghi. Da annotare solo uno scontro tra Carretta e Lattanzio. Il portiere del Bitonto para e perde palla, Carretta allunga il piede e c’è il contatto. Punizione e vistosa benda per Lattanzi che stoicamente resta al suo posto, ma a fine primo tempo viene trasportato in ospedale dove rimedia cinque punti di sutura e al suo posto alla ripresa c’è D’Antoni, ex Bacoli. Stesso canovaccio a inizio ripresa, fino all’ingresso di Ostaku che libera Campoi riportandolo come esterno, suo ruolo naturale. Inizia il match. Perchè il Matera preme e il Bitonto vacilla. Giusto vuole più qualità e toglie Martone, uno dei migliori in campo. La mossa sembra azzeccata, perchè Logrieco pennella una punizione in area per Genchi che realizza. Tutto sitemato? Perchè sembrava già leggere i titoli di coda con Giusto che avrebbe commentato una brutta partita vinta col pensiero alla gara di mercoledì a Sapri per i quarti d’andata di Coppa Italia. Invece sono stati tirati i remi in barca troppo presto a livello mentale, da una squadra che non sa difendersi nemmeno contro l’avversario meno bravo visto finora. Nel momento in cui il Matera, a tre minuti dal termine, prova a mettere in cassaforte il vantaggio inserendo Catalano, arriva il pari. Il Bitonto capitalizza il cento per cento delle occasioni create, ma questo è il calcio. Perchè se uno ha paura e arretra l’altro lo colpisce ed i neroverdi lo fanno sfruttando il tallone d’Achille della squadra di Giusto: le palle inattive. Calcio di punizione di Cantatore dalla trequarti per fallo di Martinelli. Il pallone viene toccato in area e ne viene fuori una “spizzata” involontaria che arriva sui piedi di Montefusco che in beata solitudine, da due passi, insacca con un piattone preciso su cui Cottet non può nulla. La gara caratterizzata degli ex (Marsico, Armento e Falanca da una parte e Logrieco dall’altra) termina tra i fischi di delusione della tribuna. Meritati per un Matera troppo brutto e che dovrà operare (e bene) sul mercato per riconquistare la fiducia al pubblico a suon di risultati per disputare un campionato di vertice come è nei programmi della società, anche se prima c’è l’impegno di mercoledì a Sapri nei quarti d’andata di coppa Italia. L’occasione per ritornare in carreggiata prima dei correttivi per iniziare a correre anche in casa dove una sola vittoria è davvero un’oscenità.

Spogliatoio: DOPO due sconfitte consecutive, il Matera non è riuscito a portare a casa la tanto attesa vittoria. Niente da fare per gli uomini di Giusto che sono stati fermati sul proprio campo dal Bitonto bravo a pareggiare, con il gol di Montefusco ad una manciata di minuti dal termine del tempo regolamentare, la rete del vantaggio materano di Genchi.A fine gara, ovvia è stata la soddisfazione in casa bitontina e scontata la delusione in casa Matera. “Sembra una maledizione – ha affermato subito Pino Giusto. Al XXI Settembre stiamo trovando sempre grandi difficoltà nel fare il risultato, oggi (ieri, ndr) poi fa rabbia per come questo sia maturato. Ancora una volta abbiamo subito un gol su calcio da fermo”.Come analizza la gara disputata del Matera? “Il primo tempo è stato più equilibrato, mentre nel secondo il Matera ha giocato meglio. I ragazzi hanno disputato una seconda frazione positiva a prescindere del gol subito nel finale.Il match col Bitonto, alla vigilia, si presentava insidioso. La formazione di Pizzulli si è chiusa in difesa e questo aspetto non ci ha certamente aiutato”.Un punto in tre partite è certamente un bottino magro, che ne pensa? “Certo, però sicuramente oggi (ieri, ndr), meritavamo di portare a casa l’intera posta in palio. Non sono d’accordo con chi afferma nella giustezza del pareggio che è stato frutto di uno sfortunato episodio”. Cosa e quale potrebbe essere il motivo valido per spingere il Matera per poter tornare alla vittoria? “Lo spirito di rivalsa, la voglia di rialzarsi – ha concluso Giusto. Dobbiamo guardare in prospettiva; prima dobbiamo pensare alla gara di coppa e poi al match di campionato con il Grottaglie”. Di umore e spirito diverso, in sala stampa, il tecnico bitontino, Pizzulli, che ha commentato in questa maniera il pareggio di Matera. “E’ stato un buon pareggio. In settimana abbiamo preparato in maniera attenta la gara contro il Matera visionato anche in un paio di occasioni. Dopo lo svantaggio, i ragazzi non si sono disuniti trovando la rete del pareggio. Siamo stati bravi sin dall’inizio del match a soffocare il gioco del Matera, a soffocare la manovra di Albano, Genchi e Campo. Vorrei, dunque, fare un plauso ai miei ragazzi e sperare che si comportino sempre così fino alla sosta natalizia che tornerà certamente utile per poter far rifiatare gente come Marsico e Armento che in estate non hanno svolto a pieno fase di preparazione”.Che ne pensa del Matera visto in campo contro il Bitonto?
“Il Matera ha grandi potenziailtà ma credo manchi di personalità a centrocampo”. Logrieco autore del cross per Genchi che ha fruttato la rete per il Matera.“Purtroppo non siamo stati bravi a reagire dopo le due sconfitte (Pianura e Sant’Antonio Abate) consecutive – ha spiegato Logrieco. Siamo stati bravi a segnare, ma meno nel farci raggiungere”.Da un ex in casa materana, Logrieco, ad un ex in casa bitontina, Armento: “Conquistare un punto a Matera è sempre un risultato positivo, poi è comunque servito a smuovere la classifica”.
Lorenzo Tortorelli
QUI PISTICCI- Pisticci 0Ostuni 1
PISTICCI (4-4-2): Marino 5,5; Basile 4,5 (3′ s.t. Angiò 4,5), De Biasi 5, Vallefuoco 5, Polichetti 5; Lavecchia 4,5, Ferrentino 5, Guarino 5,5 (35′ s.t. Semeraro s.v.), Chiaffitella 4,5 (4′ s.t. Di Noto 5); Rovira 4,5, Grieco 4,5.A disposizione: Maida, Truglio, Di Maria, Lupacchio.All.: Valente 5
OSTUNI (4-4-2): Furone 6; Matera 6, Melis 6, Trovato 6,5, Mazzitelli 6,5; Candita 6,5, Salvestoni 6,5, Scaroncella 6, Malagnino 6,5; Di Gennaro 6, De Palma 6,5 (24′ s.t. Marino D. 6).A disposizione: Semprevivo, Miccoli, Dall’Armi, Blasi, Campora, Salomone. All.: Carbonella 7
Arbitro Fabbrini (sez. di Livorno).
Rete: De Palma 20′ s.t.
Note: spettatori 700 circa, una ventina da Ostuni. Ammoniti: Lavecchia, Mazzitelli, Salvestoni. Espulso: Di Noto Angoli 12-7 per il Pisticci. Recuperi p.t. 1′; s.t. 4
Il Pisticci fallisce clamorosamente la missione più importante del suo campionato. Nello scontro diretto con l’Ostuni, una delle poche squadre che aveva fatto meno della compagine jonica, i gialloble erano chiamati a vincere ed invece hanno perso meritatamente e soprattutto senza dare segni di vita nel corso di una gara dove, salvo i dieci minuti iniziali ed i dieci minuti finali del primo tempo, la squadra di Valente è stata assente ingiustificata.Poche idee e confuse, per un Pisticci che a questo punto è preda di sfiducia, rassegnazione e soprattutto di una involuzione tecnico-tattica preoccupante. L’Ostuni, che aveva contenuto le folate sporadiche dei padroni di casa, esce alla grande nella ripresa, segna il gol che vale i tre punti e legittima il successo con altre occasioni. Per il Pisticci le recriminazioni per due episodi da rigore nel primo tempo non bastano. L’alibi, questa volta, non regge. Bisognava tirar fuori una prestazione gagliarda e combattiva ed invece i lucani hanno giocato una partita insufficiente sotto tutti i punti di vista, perdendo di lucidità, tensione agonistica e motivazioni con il passare dei minuti. Evidente la difficoltà anche nel fare due passaggi sensati consecutivi. Sono mancati gli argomenti per giocare con dignità ed arrivare in porta in maniera ragionata.Alla fine la squadra esce tra i fischi del “Michetti” e la tifoseria chiede a gran voce le dimissioni del tecnico Valente. La società si riserva di fare una riflessione a breve e la sensazione è che in casa Pisticci si dovrà affrontare una settimana molto calda e difficile, sicuramente decisiva per il futuro della squadra e per i progetti della società.Il Pisticci, tuttavia, era anche partito bene. Al 1′ minuto il portiere Furono svirgola un rinvio e rischia grosso, poi De Palma replica all’11’ con una conclusione dal limite, ma il tiro è debole. Al 7′ Ferrentino va al cross da sinistra, Melis chiude di braccio, ma l’arbitro lascia correre. Un minuto dopo Rovira riceve nello stretto e scarica a rete mancando il bersaglio. Al 12′ l’occasione migliore degli jonici: punizione dalla distanza di Guarino, Rovira stoppa di petto dal limite dell’area ed invita al tiro Ferrentino che libera il destro, ma trova l’opposizione di Furone, che alza in corner. Al 26′ Malagnino se ne va da sinistra, ma calcia debolmente. Marino para senza problemi. Al 36′ Basile va al cross da destra, Trovato rimedia ancora di braccio, ma per l’arbitro è tutto regolare. Al 41′ il Pisticci va anche in gol con Grieco, sugli sviluppi di una punizione battuta celermente, la sua posizione, però , è irregolare. Nella ripresa è l’Ostuni a partire meglio. Al 3′ Di Gennaro cerca l’angolino basso su conclusione dalla distanza e trova Marino pronto a chiudere. Al 5′ Mazzitelli entra da sinistra ed ha spazio: il Pisticci si salva in corner. Un minuto dopo lo stesso Mazzitelli si ritrova tutto solo in area per un errore della difesa gialloble sul fuorigioco: porta spalancata, ma palla sul fondo di un soffio. La reazione dei padroni di casa è fiacca: Rovira calcia dal limite, ma si vede deviare il tiro, poi sul corner non incorna sottoporta. Al 20′ arriva il gol partita: corner da destra, mischia in mezzo e palla sul secondo palo dove si inserisce De Palma che batte a rete da facile posizione. Due minuti dopo Di Gennaro ha sul destro la palla del match point, ma stecca la conclusione. Il Pisticci ormai è alle corde: al 24′ Malagnino può far male ancora da sinistra, ma è impreciso. Al 27′ lo stesso fantasista prova il gran numero dal limite del’area e colpisce la traversa in sforbiciata. Al 35′ Grieco prova a sfondare in area, ma si fa chiudere dal portiere. Poi Candita impegna Marino su punizione. Finisce 1-0 per l’Ostuni con i pugliesi che prendono tre punti d’oro e confermano che la cura Carbonella funziona alla grande. Il Pisticci, invece, sprofonda in classifica ed apre ufficialmente una crisi per uscire dalla quale serve che la società abbia il coraggio di dare una scossa.
Roberto D’Alessandro
A fine gara il tecnico Valente, pesantemente contestato dalla tifoseria, si rifugia nel silenzio. Il primo a prendere la parola è il vice presidente Domenico Albano. “Abbiamo giocato – dice senza mezzi termini il dirigente pisticcese – un secondo tempo sconcertante. La squadra era in balia dell’avversario. Chiederemo al tecnico le ragioni di questa prestazione, tra l’altro fornita con un avversario alla portata, anche per capire se si ritiene in grado di dover continuare. A questo punto è chiaro che la società dovrà fare delle riflessioni per individuare dei correttivi, perché assistere a prestazioni di questo genere non è più tollerabile. E’ evidente che i problemi ci sono e bisogna capire se si tratta dei giocatori o della guida tecnica. Ci sono dei mea culpa da fare e delle decisioni da prendere, perché così non possiamo andare avanti”.
In seguito tocca al presidente Donato Panetta sobbarcarsi l’onere di confrontarsi con la stampa. La prima domanda riguarda la contestazione piovuta dagli spalti del “Michetti”. “Non abbiamo problemi con i nostri tifosi – spiega Panetta – perché è giusto che contestino. La squadra doveva vincere o quantomeno onorare la partita ed invece ha giocato una brutta gara. Capisco l’amarezza dei nostri sostenitori”. Poi un’analisi della prestazione: “abbiamo giocato un primo tempo discreto, al termine del quale forse meritavamo qualcosa in più, ma poi abbiamo sbagliato del tutto il secondo tempo ed abbiamo meritato la sconfitta. Mi sembra, inutile, pertanto, appellarsi ai rigori ancora una volta non concessi a nostro favore”. A questo punto bisogna capire quali decisioni prenderà la dirigenza. “Ci attende – spiega Panetta – una settimana decisiva e difficile, nella quale dovremo capire se e come portare avanti il nostro progetto. La classifica non è del tutto compromessa, anche se adesso si fa dura. Tempo e margine ce n’è, ma è ovvio che si dovrà cambiare registro”. Il tecnico è in discussione? “Si – conclude Panetta – come tutti ed in questo senso faremo le nostre valutazioni”.
L’Ostuni vince per la seconda domenica consecutiva, ovvero da quando mister Carbonella ha potuto riprendersi la sua creatura. Già nel turno precedente il tecnico, seppur ufficialmente non in panchina, era tornato in sella e la squadra al successo. Ieri Carbonella ha ufficializzato il suo ritorno alla guida dell’Ostuni ed è arrivata ancora una vittoria che rilancia le ambizioni salvezza della compagine pugliese, fino a due settimana fa relegata in zona retrocessione. “Abbiamo vinto domenica – commenta soddisfatto Carbonella -, anche se tecnicamente non ero in panchina, ed abbiamo vinto oggi, ottenendo sei punti importanti per la nostra classifica. Eravamo venuti a Pisticci per prendere la posta piena. La gara con il Pisticci l’abbiamo preparata con questo obiettivo, tanto che abbiamo rischiato inserendo il giovane portiere Furone, al posto del più esperto Semprevivo, proprio allo scopo di avere un assetto più offensivo lì davanti e dare maggior peso ed incisività alla squadra. Sapevamo di correre qualche rischio in questo modo, ma alla fine la nostra tattica ha pagato. Il nostro portiere, dopo aver superato l’emozione iniziale, ha giocato una buona gara e noi siamo usciti alla distanza contro un avversario che era in salute e che domenica scorsa aveva colto un buon risultato ad Ischia. Noi sapevamo di dover affrontare il Pisticci sullo stesso piano sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico. Abbiamo avuto la capacità e la fortuna di reggere bene nel primo tempo, quando i nostri avversari hanno fatto le cose migliori. Poi, nella ripresa, l’Ostuni ha giocato meglio, è andato in gol ed ha anche avuto altre occasioni per chiudere la partita”.
F.C. BENEVENTO 3FRANCAVILLA PZ 1
FORZA E CORAGGIO (4-4-2): Di Matteo 6; Candrina 6, Fiscariello 6.5, Salvati 7.5, Scippa 6; Massaro 7.5 (21’st Mallardo 6), Gasparini 7, Riccio 6.5, Cantile 7 (37’st El Ouzni sv); Mandato 6.5 (10’st Amabile 6), De Falco 7. A disp.: Cimmino, Troisi, Mortaruolo, Tranfa. All. Mauro Lepore
FRANCAVILLA SUL SINNI (4-4-2): Di Vincenzo 5.5; Tarantino 4.5 (42’pt Marziale 5.5), Gioia 5.5, Di Giorgio 6, Desanto 5; Bocconi 5, Manco 6 (32’st Suriano sv), Manzillo 5.5, Verdesca 6 (1’st Bacioterracino 6); Laneve 6, Di Senso 6. A disp.: Masi, Cesareo, Cocina, Di Sanza. All. Lazic
ARBITRO: Baldicchi di Città di Castello
RETI: pt 4′ Salvati; 35′ Cantile; st 25′ Laneve (FS), 42′ De Falco
NOTE: giornata soleggiata, fondo di gioco in buone condizioni. Spettatori trecento circa. Ammoniti: Fiscariello, De Falco e Amabile della Forza e Coraggio. Angoli: 3-1 per la Forza e Coraggio. Recupero: pt 2′ ; st 4′.

BENEVENTO- Il Francavilla crolla sul campo della beneventana Forza e Coraggio e si vede agguantata al quinto posto in classifica proprio dalla compagine sannita.
Un ko maturato al termine di una gara dominata nettamente dai padroni di casa, che hanno legittimato i tre punti aggiungendo alle tre reti segnate anche quattro legni e qualche buon intervento di Di Vincenzo, colpevole solo in occasione della seconda marcatura giallorossa.
Gara iniziata in salita per gli ospiti, con il gol dei beneventani arrivato dopoa appena tre minuti dal fischio d’avvio e unico sussulto in occasione della rete di Laneve che ha riaperto una gara almeno fino al tris sannita.
Una palese inversione di tendenza rispetto alle ultime uscite che avevano spinto il sodalizio sinnico a sperare nel colpaccio esterno, anche se l’assenza contemporanea per squalifica dei due attaccanti titolari è qualcosa in più del classico alibi.
Ed invece la sfida del Meomartini è durata soltanto tre minuti.
Angolo di Massaro, Salvati va in cielo e di testa indirizza la sfera alle spalle di Di Vincenzo. Una mazzata pesantissima, mal digerita dagli ospiti che tardano a reagire.
La seconda migliore difesa del campionato sbanda paurosamente al cospetto di un reparto offensivo beneventano a dir poco scoppiettante.
I padroni di casa sfondano sulle corsie laterali, Tarantino e Desanto vengono quasi mai aiutati dagli esterni alti e il gap, almeno in termini di occasioni da rete, diventa presto incolmabile.
Nonostante ciò, il Francavilla si tiene a galla grazie a qualche buon intervento di Di Vincenzo, spettacolare su Mandato dalla distanza e Cantile a pochi metri dalla linea di porta, ma deve ringraziare la cattiva sorte dei beneventani che riescono nell’impresa di centrare quattro legni durante tutto l’arco della gara.
La reazione ospite è tutta racchiusa in una conclusione alle stelle di Manzillo su servizio di Bocconi . E’ il preludio al gol, dei padroni di casa perÚ che bissano al 35′ con Cantile che sfrutta una colossale papera di Di Vincenzo, che non blocca un impalpabile traversone di Massaro. Cantile ringrazia e segna. La gara a questo punto per gli ospiti è già compromessa.
Lazic prima del riposo prova a cambiare qualcosa, toglie dal campo un sofferente Tarantino ed inserisce Marziale, spostando Desanto da sinistra a destra.
Poi, alla ripresa delle ostilità, il mister sinnico getta nella mischia un positivo Bacioterracino, spostando Di Senso dalla prima linea in corsia esterna. La squadra sembra avere maggiore equilibrio, l’emoraggia in fase difensiva sembra tamponata e in avanti arriva anche la rete che riapre la gara. Il tutto parte da una clamorosa occasione fallita da Cantile, tanto bravo a creare scompiglio tra le larghe maglie della difesa ospite, quanto impreciso una volta giunto al cospetto di Di Vincenzo. Parte proprio dall’intervento del pipelet sinnico il ribaltamento che porta il Francavilla al gol. Corre il 25′ quando Bacioterracino pesca al centro dell’area Laneve che tra due difensori trova la rete di testa, aiutandosi con il palo interno. Lazic tenta il tutto per tutto, inserisce Suriano al centro dell’attacco ma rischia tanto, troppo, in contropiede. Proprio Suriano conclude dalla distanza e la deviazione di Fiscariello rischia di mettere in serio imbarazzo Di Matteo che controlla con lo sguardo e accompagna la sfera sul fondo. Dopo almeno tre ripartenze in fotocopia, la Forza e Coraggio chiude la gara con De Falco, che a tre minuti dal termine insacca di testa su cross al bacio di Gasparini. Quattro minuti di recupero a ritmi blandi, poi tutti sotto la doccia.
Daniele Sauchelli
BENEVENTO. Al termine della gara contro la Forza e Coraggio, il tecnico sinnico Lazic si trattiene qualche minuto in più del solito con i suoi ragazzi. E’ evidente che il mister non ha gradito le modalità della sconfitta e pertanto ne vuole discutere a caldo con i suoi ragazzi.
Ci sarà tutto il tempo, durante la settimana, per discutere di errori e particolarità della sfida, ma una prima analisi lo spinge a rilasciare delle dichiarazioni molto chiare. “La gara è stata compromessa domenica scorsa”. Il riferimento va alla doppia squalifica di Chisena e Del Prete che hanno limitato tantissimo le velleità del Francavilla. Ma Lazic non vuole alibi: “Mi aspettavo molto di più da tutti, non solo chi ha sostituito i due squalificati. Poi l’influenza che ha colpito gran parte della squadra ha fatto il resto, non consentendoci di lavorare assieme durante gli allenamenti. Soltanto venerdì ci siamo allenati tutti ma la condizione generale era tutt’altro che ottimale. Durante il primo tempo, la Forza e Coraggio ci ha dato una lezione di calcio, eravamo in loro balia e il risultato poteva essere anche più largo. Poi nella ripresa con qualche accorgimento tattico sembravamo più compatti e abbiamo trovato il gol, ma non abbiamo avuto la forza per compiere il miracolo. Alla fine – ha commentato Lazic – abbiamo pagato anche la conformazione del campo in erba sintetica. Non siamo abituati a giocare su campi simili, tra l’altro nonostante il fondo sintetico le condizioni non mi sembravano affatto ottimali”. Il dato che lascia maggiormente perplessi è l’incredibile serie di occasioni da rete concesse all’avversario. La seconda miglior difesa del campionato non può permettersi amnesie simili.
“Ci può stare la giornata storta. Noi l’abbiamo vissuta in questa partita e anche la difesa ha sofferto tantissimo. Ma non va gettata la croce sui componenti della difesa, perchè nessun reparto ha aiutato, nessuno ha coperto le scorribande della Forza e Coraggio che nel primo tempo è stato a dir poco straripante. Fortunatamente, nel secondo tempo ci siamo assestati meglio e abbiamo limitato molto le loro giocate, nonostante ciò abbiamo continuato a concedere troppo. A quel punto, però, ci può stare. Noi dovevamo recuperare e nel calcio devi per forza concedere qualcosa quando hai l’obbligo di rimontare, a maggior ragione se devi recuperare due reti. Di base però credo che tra compagni bisogna aiutarsi di più e quando la difesa è andata in difficoltà mi sarei aspettato maggiore sostegno da parte degli altri. La cooperazione deve essere il primo principio che deve regnare nel nostro spogliatioi ed è questa la prima cosa che voglio vedere in occasione della prossima giornata di campionato”. Ora c’è il Fasano, occasione ghiotta per una pronta ripartenza. “La posizione in classifica è ancora buona – ha concluso Lazic – dobbiamo difendere finchè possiamo il posto che occupiamo. Lo dobbiamo fare giocando domenica dopo domenica senza fare previsioni a lungo termine. Credo che questo sia il modo giusto per affrontare con serenità le restanti gare del campionato”.
Daniele Sauchelli

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