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AMANTEA – Termina dopo appena un terzo del campionato la seconda stagione di Francesco Parrotta nelle fila dell’Amantea. A sorpresa si consuma il divorzio con uno dei migliori estremi difensori in circolazione. Una conclusione inattesa, soprattutto se si considerano due aspetti: l’affetto che legava Parrotta all’ambiente tirrenico e il suo peso in alcune scelte di mercato (per dirne una, è grazie a lui se uno come Vanzetto, ma anche altri calciatori, oggi giocano ad Amantea).
Classe ’77, con esperienze in D con Cirò, Maglie, Isola Liri e Cuneo, due stagioni da secondo alla Vigor Lamezia (con 4 presenze in C2) e tanta Eccellenza disputata da protagonista in Calabria, con le maglie, tra le altre, di Cirò, Rosarnese, Siderno e Capo Vaticano, Francesco Parrotta era ripartito da Amantea con tante motivazioni. Nella passata, tribolata, stagione, ha dato il suo contributo per una salvezza che sembrava impensabile, cercando sempre di salvare baracca e burattini.
Quest’anno si pensava in una stagione da protagonisti e la campagna acquisti, di assoluto rilievo, condotta dall’Amantea lasciava intravedere qualcosa di positivo. L’addio di Parrotta, però, lascia alquanto interdetti, mentre la squadra ancora non riesce a decollare per come è lecito aspettarsi.
«Lascio Amantea con tanto dispiacere – esordisce l’ex numero uno blucerchiato – e ringrazio di vero cuore la società e i tifosi per come sono stato accolto e trattato, oltre che i miei compagni di squadra. E’, però, arrivato il momento di dirsi addio, perché a 32 anni mi sento ancora integro e con in corpo una gran voglia di dare e fare tanto. Ad inizio stagione mi erano state prospettate delle situazioni che poi non si sono verificate e quindi non ha più senso restare qua».

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