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Un’anziana signora catanzarese, A.C.di 78 anni, è stata mandata sotto processo dopo aver fatto murare porte e finestre della casa in uso al figlio, M.R., di 44 anni, per impedirgli di entrare ancora al suo interno. Un modo di rivendicare il diritto di proprietà che, come ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Camillo Falvo, ha integrato gli estremi dell’”esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose». La donna, che peraltro vanta un certo numero di precedenti penali, è stata quindi rinviata a giudizio, e il primo febbraio prossimo comparirà davanti al tribunale, difesa dall’avvocato Francesco La Salvia, dove sarà presente anche il figlio che si è costituito parte civile contro di lei con gli avvocati Gregorio Viscomi e Sergio Lucisano. Al termine della stessa udienza di oggi il gup ha anche assolto il figlio della donna, che era stato denunciato dalla madre per il possesso di un fucile, poi rivelatosi un cimelio di famiglia lasciatogli in eredità dal nonno, e per il quale egli aveva svolto i necessari adempimenti commettendo un banale errore di forma rispetto al quale il giudice ha riconosciuto la sua buona fede. La signora Critelli, comunque, non paga di aver denunciato il figlio, un bel giorno del gennaio 2007 aveva provveduto a impedirgli con la forza di utilizzare ancora la casa che si trova in contrada «Piè funicolare», a Catanzaro, facendo buttare giù la porta dell’abitazione ed innalzare al suo posto un muro di mattoni, ripetendo poi l’operazione per le due finestre della casa. Un gesto alquanto eclatante, del quale ora l’anziana è chiamata a rispondere in sede penale.

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