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Le attenzioni, in casa Catanzaro, si spostano ancora una volta sulle vicende economiche e societarie. La sortita di Aiello dell’altro ieri, affidata a tutti gli organi di stampa, rende scoperto un nervo latente che rischia di rendere particolarmente nebuloso il possibile futuro della compagine guidata dall’imprenditore calabro-piemontese. Aiello ha infatti espressamente fatto un elogio spassionato alla tifoseria organizzata ma ha anche lanciato un grido d’allarme riguardo alla sensazione di sentire la propria creatura abbandonata a se stessa. Non è infatti un mistero che l’Fc, nonostante il grande campionato che sta conducendo, sconti un’ assoluta lontananza da parte dell’imprenditoria cittadina che, nonostante pochissime eccezioni, in più riprese ha reso assolutamente evidente il suo disimpegno per qualsiasi coinvolgimento interno alla società calcistica. Finora infatti il grande sforzo compiuto da Aiello non ha trovato alcuna sponda se non quelle di qualche altro piccolo e medio imprenditore della provincia che sta provando ad alleviare il compito di condurre il Catanzaro verso il traguardo della agognata Prima Divisione.
Poco è l’aiuto che lo stesso Aiello sta ricevendo dagli altri due storici soci dell’Fc visto che sia l’ex amministratore unico Pasquale Bove, sia il socio di minoranza Giuseppe Soluri sembrerebbe oramai avere esaurito le risorse economiche a propria disposizione da investire nell’ambito di tale, esaltante, avventura calcistica. Così, ciò che rimane ad Aiello, è il tentativo, per varie vie, di coinvolgere il resto dell’imprenditoria cittadina ed in questo senso vanno segnalati i sondaggi effettuati in proprio dallo stesso Aiello o da suoi diretti emissari nei confronti di alcuni dei nomi più in vista della classe produttiva locale finora comunque rimasti senza esito.

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