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di Renato Carpentieri
Fiducia e morale dalla Coppa Italia. Il Matera esce rinfrancato dal match del Campo Italia dove solo l’operato di Ambrogio di Cosenza e compagni gli ha negato una vittoria sacrosanta, legittimata da una prestazione autorevole ed autoritaria nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Mazzoleni dopo soli 12 minuti. Il protagonismo e l’esaltazione di questo direttore di gara sono emersi palesi, in particolare quando mostrava i cartellini gialli. Quasi un calice in alto a sentenziare un potere che è senza dubbio degli incapaci, perchè uno del genere non farà mai strada visto che è ormai al capolinea. Però, se serviva un arbitraggio del genere per far emergere compattezza e voglia di aiutarsi in ogni zolla d’erba sintetica del Campo Italia ben venga. La squadra è stata più corta e tra i reparti non c’erano distanze e l’inferiorità numerica non si è notata perchè lo spirito di sacrificio è statoi stimolato dalle varie tegole che sono cadute sulla testa del Matera nell’arco dei novanta minuti. Gli stessi uomini di domenica contro il Bitonto, fatta eccezione di Campo partito dalla panchina hanno prodotto una prestazione diametralmente opposta. Quindi è scattata la molla che serviva e sono stati trovati degli equilibri tattici importanti. Perchè il Matera 4-3-2 è veramente piaciuto. I tre centrocampisti, in particolare Ostaku e Martone, perchè Salemme si è adattato alla cosa, hanno raccattato tanti palloni e corso come non accadeva da inizio stagione. Probabilmente i due centrocampisti centrali saranno riproposti anche a Grottaglie, visto che Mazzoleni non sarà della gara perchè ancora squalificato. Bisognerà valutare le condizioni di Genchi. «Ho chiamato il campo perchè c’era un affaticamento agli adduttori per via del fondo di gioco. Avevo paura di stirarmi e mi sono fermato. In merito alla prestazione-afferma Giuseppe Genchi-credo che in dieci già mantenere il risultato sarebbe stato un risultato eccellente, invece siamo riusciti ad andare in vantaggio e questo è un grande merito per noi». Qualche voce di mercato per Genchi, a cui sono interessate alcune squadre. Ma le voci di uno smembramento del Matera sono tendenziose e Genchi precisa. «Sono a Matera e in questo momento delicato per noi queste voci sono solo cose messe in giro ad arte. Stiamo trovando certi equilibri importanti e credo che il pareggio a Sapri alla fine è un risultatro che ci consente di guardare al ritorno con minore ansia, anche se il vantaggio in termini di percentuale non è tanto. Tutte le gare sono semplici solo dopo averle giocate e il Sapri verrà a Matera per fare risultato, ma troverà pane per i suoi denti. Dobbiamo affrontare il match di Grottaglie e poi il Neapolis in casa prima del ritorno, a cui sarebbe importante giungere con il morale alto. Quindi, fate un poi voi le deduzioni perchè questo avvenga». Per quella data dovrebbero giungere i rinforzi e quindi tutto potrebbe cambiare, visto che saranno assenti Mazzoleni, Carretta e Cottet al match di ritorno. La qualificazione porterebbe a sfidare in semifinale la vincente di Voghera e Mobilieri Ponsacco, ma già in semifinale cominciano a essere previsti punti in caso di domanda di ripescaggio. Quindi Coppa Italia che passa in primo piano, ma bisognerà aggiungere un piazzamento play off, zona distante solo due punti. E c’è da migliorare non perdendo colpi a Grottaglie.
Ieri pomeriggio regolare seduta d’allenamento, defaticante per coloro che avevano giocato a Sapri. Oggi Giusto inizierà a vagliare l’undici da opporre a Maiuri e soci.
Renato Carpentieri
FRANCAVILLA – Allenamenti intensi in casa Francavilla, in vista della sfida casalinga di domenica prossima contro i pugliesi del Fasano. Una gara che si presenta per nulla semplice, per la squadra di Ranko Lazic. I biancazzurri allenati da mister Geretto, nonostante l’ultima posizione in classifica, sono una squadra che non molla mai. Del prossimo impegno, ne abbiamo parlato con il giovane portiere sinnico Giovanni Di Vincenzo. «Stiamo preparando con molta concentrazione questa gara – dice il promettente portiere napoletano – con molta applicazione e consapevoli di doverci rifare dalla brutta sconfitta di domenica scorsa a Benevento». Il Fasano certamente, arriverà in riva al Sinni, per fare la sua partita cercando di prendere punti per migliorare la propria posizione in classifica. «Sappiamo bene – continua – che non dobbiamo prendere sotto gamba questo impegno. Anche perché, ogni squadra che viene a giocare sul nostro campo, si difende molto, chiudendosi, rendendoci difficile il gioco. Ma noi, non dobbiamo sbagliare e giocare sin dai primi minuti con la giusta concentrazione, cercando di aggredire i portatori di palla». Nella fila del Francavilla, al rientro il capitano Genny Del Prete, assente nella gara contro il Forza e Coraggio, per squalifica. La sua presenza, senz’altro darà oltre al peso nel reparto di attacco, anche stimoli in più a tutto il gruppo. «Sicuramente – continua Di Vincenzo – l’assenza di Del Prete domenica scorsa ha pesato tanto. Anche se abbiamo trovato difficoltà in tutti i reparti. Certamente, la sua presenza domenica sarà importante, perché la sua esperienza è tanta. Però, tutta la squadra deve evitare di commettere degli errori». Francavilla che nonostante la sconfitta di Benevento, si trova sempre in zona play off, con ventidue punti, in compagnia del Casarano e Forza e Coraggio. Abbiamo chiesto al giovane portiere, se secondo lui la squadra è pronta a disputare i play off, oppure manca ancora qualcosa. «Noi siamo una squadra consapevole dei nostri mezzi – dice – quindi viviamo alla giornata. Credo che più andremo avanti e più miglioreremo il nostro gioco, acquisendo la giusta esperienza. La posizione che occupiamo, conferma che siamo una squadra che ha le potenzialità per restare in alto. Ma è chiaro che, bisogna restare con i piedi per terra, pensando gara dopo gara». In definitiva, la squadra di mister Lazic, dovrà giocare tutte le gare con la giusta concentrazione, con la consapevolezza delle insidie che questo campionato nasconde. Per quanto riguarda l’impegno di domenica, contro il Fasano, il tecnico serbo non potrà contare sul fantasista Antonio Chisena, che dovrà restare fermo per un’altra gara a causa della squalifica, e sull’attaccante Scavone, out per l’infortunio al ginocchio, per lui, da valutare un possibile intervento chirurgico.

Claudio Sole
PER ora non cambia nulla, ma la società rimane ferma sulle sue posizioni. Tradotto significa che il tecnico Valente resta sfiduciato, anche se sta continuando a svolgere le sedute di allenamento. Come avvenuto anche ieri, per il terzo giorno consecutivo, quando si è tenuta una partitella tra il Pisticci e la juniores al “Michetti” e l’allenatore ha regolarmente guidato la squadra. Ma l’aria da separati in casa resta. E l’intenzione di voltare pagina da parte della società anche. Solo che il primo tentativo è stato quello di incassare le dimissioni, puntando sull’aspetto umano del rapporto società-allenatore, visto che Valente è di Pisticci, è nel progetto da tre anni e conosce l’impegno smisurato, generoso e disinteressato di questa dirigenza, che si muove tra mille difficoltà a cercare fondi. L’aspettativa del presidente Panetta e soci, insomma, andava nel senso della comprensione, puntando sui buoni sentimenti e sugli uomini in grado di voler bene al Pisticci.
Il tecnico vede le cose in modo diverso. Pone la questione in termini assolutamente professionali. E le sue aspettative, ovvero di essere esonerato, sono comprensibili, per questione di emolumenti ed anche di principio, perché andar via significa assumersi responsabilità che ritiene di avere solo parzialmente.
Le due parti, insomma, restano al momento arroccate ognuna sulle proprie posizioni. Solo che il tempo passa e non giova certo al Pisticci, che in tal modo rischia di arrivare in una situazione di totale caos alla sfida di domenica prossima a Torre del Greco. Comprensibile il tentativo di soluzione bonaria della società, ma è altrettanto vero che quando si prende una decisione di questo genere, ovvero cambiare guida tecnica, bisogna mettere in preventivo l’ipotesi dell’esonero e farsi trovare pronti in tempi brevi. Si poteva capire, in tal senso, un ritardo di 24 ore finalizzato ad attendere le valutazioni dell’altra parte, ma una volta chiarito il quadro della situazione bisogna agire di conseguenza, subito. Ed invece a due giorni da un incontro determinante per le sorti future del Pisticci in serie D, la sensazione è quella che le cose rimangano fatte a metà e che in vista della gara di Torre del Greco toccherà improvvisare. Con l’aggravante che se la squadra perde, avrà l’alibi di aver patito una settimana molto particolare, mentre se fa risultato lo avrà fatto nonostante tutto. Come dire che le colpe ricadrebbero sulla società, mentre i meriti sui giocatori o, chissà, sullo stesso tecnico sfiduciato. Non è questo il clima ideale per andare a giocare lo scontro diretto con la Turris. Ed oggi si è fatto ancora più tardi.
Roberto D’Alessandro

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