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di MASSIMO COVELLO*
Oggi migliaia di lavoratori e lavoratrici, di pensionati, di giovani, di immigrati, di studenti, a Cosenza come in altre sei città del Mezzogiorno, con la Cgil, sotto le bandiere delle tante associazioni, delle forze politiche che hanno accolto il nostro appello, insieme ai gonfaloni di tante municipalità, manifestano, per il lavoro, i diritti, la tutela del reddito. Nella nostra Regione questa manifestazione è pienamente coerente col percorso di lotta che, a partire dal 3 Ottobre a Crotone, dal 24 ad Amantea e negli altri successivi appuntamenti, promossi dalla sola Cgil, ha rivendicato al Governo nazionale un concreto cambio di politica, una attenzione rinnovata alle carenze strutturali e ai contorti processi che, senza promuovere benessere e ricchezza, hanno portato alla devastazione del territorio, a una crisi sociale senza precedenti. Oggi al Governo ribadiamo con questa manifestazione, una richiesta per la Calabria, per il Mezzogiorno che vale per l’intero Paese: vogliamo l’attivazione di un tavolo nazionale che affronti i drammatici problemi aperti. Siamo convinti che senza questo approccio, l’intero Paese, già entrato in una crisi sistemica, consoliderà un declino inarrestabile, una drammatica devastazione sociale alimentando egoismi xenofobi e reazionari. La Cgil è sempre stata un collante dell’intero Paese, e oggi più di ieri, anche con questa giornata di lotta, è mobilitata per salvaguardare l’unità dello Stato, nel nome della sua Costituzione democratica , del valore del lavoro. Oltre la propaganda, la crisi non è alle spalle. Nel nostro territorio è in questi giorni, in queste ore che sta dispiegando i suoi effetti più gravi, anche alimentati dalle reiterate irresponsabili scelte del Governo, come quelle assunte in questi giorni o contenute nella legge finanziaria in esame. Migliaia di posti di lavoro persi e altrettanti a rischio. Migliaia di giovani precari senza tutele e senza ammortizzatori sociali. Servizi pubblici essenziali come la sanità, l’istruzione, la sicurezza ridimensionati e messi a rischio. Sembra che la sbornia neoliberista e mercificatrice, responsabile della crisi globale, che Zjgmun Bauman ha bollato come “capitalismo parassitario” non abbia insegnato nulla. La piattaforma che abbiamo presentato a base di questa manifestazione è chiara e stringente. Per fare uscire il Paese intero dalla crisi serve un nuovo programma economico che sia imperniato su un serio impegno verso il Mezzogiorno, una nuova politica industriale, la difesa del Ccnl, la riduzione delle tasse sul lavoro e sulle pensioni, l’estensione degli ammortizzatori sociali e delle tutele a chi ne è escluso, un welfare inclusivo e universalistico. Per quanto ci riguarda direttamente come Calabria, vogliamo la verità sulle “Navi dei veleni” per rompere l’intreccio mortifero, industria, poteri deviati dello Stato, ndrangheta e l’attivazione di un Piano straordinario di salvataggio, risanamento e bonifica ambientale dei mari e della terra della nostra regione. Vogliamo un piano coerente ed efficace di ammodernamento e messa in sicurezza della armatura infrastrutturale della Regione. Diciamo No al ponte e sì alla A3, alla Ss 106 alla Ss 18. Vogliamo una integrazione intermodale dell’aeroportualità e della portualità, a partire dal rilancio del porto di Gioia Tauro, dell’alta capacità ferroviaria. Così come vogliamo l’ammodernamento e la riqualificazione delle reti idriche, elettriche, telematiche ed energetiche a partire dal superamento delle gestioni commissariali dei rifiuti e della depurazione. Vogliamo un piano straordinario di valorizzazione delle risorse forestali e del lavoro ad esso connesso e la riqualificazione delle aree urbane e dei centri storici. Queste nostre rivendicazioni verso il Governo nazionale, saranno sicuramente più forti se il sistema istituzionale calabrese avrà un immediato cambio di passo. Nei mesi scorsi abbiamo attivato un piano regionale anticrisi, serve accelerare nella programmazione e nella applicazione dei progetti, nella spesa efficace dei fondi comunitari. Serve soprattutto ridare centralità al buon lavoro e alla buona impresa. Ripristinare ed estendere legalità. Agire con forza contro ogni pervasività criminale e ndranghetista. La Cgil oggi in piazza nel dare voce democratica ai volti veri e non virtuali dei lavoratori, dei pensionati, dei cittadini tutti, proseguirà la mobilitazione e la lotta. Non solo lotta difensiva ma propositiva da sostenere e continuare territorialmente e con lo sciopero generale nazionale.

*segretario regionale Cgil Calabria

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