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L’emendamento alla Finanziaria che consentirebbe di mettere in vendita i beni confiscati alla criminalità organizzata «verrebbe a compromettere un maniera rilevante l’impianto legislativo di contrasto alla mafia che ha nella confisca dei beni e nel loro utilizzo a scopi sociali uno degli strumenti più efficaci di lotta alla criminalità organizzata». È quanto è scritto in un ordine del giorno approvato con il voto contrario del Pdl dal Consiglio regionale della Calabria che chiede il ritiro dell’emendamento. Nell’ordine del giorno si evidenzia «l’elevato rischio che in tutti i territori ad alta infiltrazione mafiosa, la vendita di un bene confiscato non significhi altro che una nuova possibilità di acquisto dei precedenti proprietari». Il Consiglio regionale esprime quindi «il proprio auspicio perchè il Parlamento sappia trovare le modalità con cui sostenere e facilitare la trasformazione dei beni confiscati, come oggi, faticosamente, sta avvenendo grazie all’applicazione della legge 109/96, in segni tangibili di legalità e giustizia».

Nella foto un immobile confiscato a Rosarno

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