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di PIERO QUARTO
«NON CI sono difficoltà nel Pdl a ricandidare Buccico come sindaco. Se la crisi al Comune è colpa solo delle liste civiche, si può ripartire da Buccico che ha ben operato».
La proposta-sfida-provocazione è lanciata dal consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo, certamente uno di quelli che non rientrano nel novero dei cosiddetti “amici” dell’ex sindaco. Per lui come per Toto era stata avanzata la necessità da quella parte del Pdl che è vicina a Buccico, di verificarne le “compatibilità” all’interno del partito. Ora Di Lorenzo decide di parlare sottolineando e disegnando una realtà diversa rispetto a quella disegnata da Buccico ma suggerendo, promuovendo una candidatura dell’ex sindaco per riconquistare la guida della città.
«Quella di Buccico l’altro giorno è stata senza dubbio una ricostruzione oratoria-comiziale insuperabile» dice Di Lorenzo, «ma cosa ben diversa è invece pensare ad analizzare il futuro. A questo punto la Pdl non può non prescindere da Buccico, se valuterà, come io ritengo, che la crisi sia stata causata dalla mancanza di una maggioranza omogenea e non già dal suo operato». Insomma se Buccico non ha responsabilità e allora si ricandidi pure è l’invito di Di Lorenzo che cita anche un episodio storicamente rilevante per il centrodestra: «è successo a Berlusconi nel ‘94 quando è caduto per mano di Bossi e non avendo responsabilità si è ricandidato. Non vedo perchè il Pdl non dovrebbe fare altrettanto per Matera». Poi un commento sulla nuova associazione costituita da Buccico, “Matera futuro”: «se è un’associazione che arricchisce il dibattito interno alla Pdl ed allora ben venga, stranamente però quando c’è qualcuno che la pensa diversamente si usano parole ad effetto, spesso si trasformano, presi dall’eccitazione delle folle, i grandi imprenditori in padroncini e i piccoli assessori in grandi statisti».
Poi Di Lorenzo non si tira indietro nel ripercorrere la genesi della crisi al Comune ma l’interpretazione è ben diversa da quella illustrata domenica da Buccico: «la crisi è nata due anni prima, nasce immediatamente dall’incapacità di non aver trasformato un’alleanza elettorale in un’alleanza politica dove tutti devono concorrere al bene comune. Dall’inizio si è pensato solo a dividere e non ad unire». Poi si arriva alla deflagrazione della crisi e Di Lorenzo spiega: «il punto che ha fatto scoppiare questa crisi è il risultato elettorale delle Provinciali a Matera le cui responsabilità non possono non essere attribuite alle scelte e decisioni che hanno visto Buccico, forse non unico, ma certo principale protagonista». In questo senso il consigliere regionale sembra rievocare le scelte che hanno portato, con pochi successi, alla candidatura di Nuccio Labriola alla presidenza della Provincia.
Infine Di Lorenzo difende il ruolo e l’impegno nel Pdl del consigliere provinciale Augusto Toto: «devo rigettare l’accusa fatta al consigliere Toto che da 20 anni nel consiglio comunale di Matera ha rappresentato la destra sociale più autentica, al fianco dei più deboli. Toto non è amico di Buccico? Io credo che Buccico non sia amico di Toto, posso dire che Augusto è stato obbligato proprio da Buccico ad entrare in lista alle ultime provinciali dove è risultato l’unico eletto di Matera città ed il secondo dei più suffragati.
Si conoscono bene le capacità di Toto e di un gruppo che è stato marginalizzato ed oggetto di veti. Un vero peccato perchè avrebbe potuto dare un contributo di qualità checchè se ne pensi perchè interpreta le reali esigenze dei cittadini materani. La storia poi che la sua assenze sia stata determinante visti i numeri in campo mi sembra una boutade». Il clima nella Pdl non sembra tendere al sereno e la proposta di Di Lorenzo a Buccico per una ricandidatura sembra tutto tranne che una mano tesa.

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