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Si è concluso con una assoluzione e la riduzione di pena per altri tre imputati il processo davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catanzaro nei confronti di quattro giovani accusati, a vario titolo, degli omicidi di Salvatore Blasco, ritenuto esponente della cosca dei Grande Aracri, ucciso a Cutro (Crotone) nel 2004, e di Antonio Dragone, considerato il boss dell’omonima cosca, assassinato nel maggio 2004. I giudici d’appello, riformando la sentenza di primo grado, hanno assolto Giovanni Abramo, che era stato condannato a 28 anni di reclusione per l’omicidio di Dragone. Per l’omicidio di Salvatore Blasco sono stati condannati a 21 anni di reclusione Giuseppe Giampà e Antonio Dragone (condannati in primo grado a 23 anni e sei mesi) e Giovanni Oliverio (21 anni e sei mesi in primo grado). Abramo è stato difeso dagli avvocati Giancarlo Pittelli, Sergio Rotundo e Gregorio Viscomi, mentre gli altri tre imputati sono stati assistiti dagli avvocati Luigi Colacino e Nico D’Ascola. Il pg, Giovanni Grisolia, aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado.

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