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di SALVATORE SANTORO
VILMA Mazzocco è vicina a Francesco Rutelli, non da oggi. Li lega un rapporto di stima reciproca dai tempi della Margherita. Naturale che oggi la Mazzocco (sarda di nascita, ma lucana di adozione da un paio di lustri) stia lanciando il nuovo progetto politico Alleanza per l’Italia in Basilicata. Quel nuovo partito che Rutelli ha fondato subito dopo aver abbandonato il Pd di Pierluigi Bersani. Vilma Mazzocco già dirigente nazionale di Confcooperative ha deciso di accettare la sfida della politica direttamente. Non svela ancora se sarà candidata governatrice o solo leader di un partito in coalizione. E non chiarisce nemmeno se starà con il centrosinistra o con il centrodestra. Anche se al di là dei tatticismi di queste ore, Rutelli a Potenza una settimana fa è stato chiaro: “Mai con il centrodestra che è sempre più destra”. Al Quotidiano, in ogni caso, Mazzocco risponde ad alcune domande.
Quanto spazio realmente c’è in Basilicata per un nuovo modo di interpretare la politica?
«Credo che la politica non si faccia solo nei partiti. Attivare dinamiche di responsabilità condivise e agite attraverso lo strumento della cooperazione è già politica. Perché la politica è la forma più alta di servizio alla comunità. Perché l’agire, leva della politica, significa dire “mi riguarda” e “mi impegno” nello stesso tempo. Credo che c’è molto spazio per essere politici nuovi perchè la Basilicata è una regione ricca di persone per bene, persone serie che meritano risposte efficaci e condivise. Sono molte le famiglie che vivono drammaticamente il peso della crisi e l’assenza di prospettive: bisogna avere coraggio, rigore e cultura del risultato per innescare un nuovo progetto per la Basilicata».
Non c’è il rischio di riproporre una Margherita bis in prospettiva nuovo centrosinistra?
«Se guardiamo al livello nazionale, dobbiamo dire una verità: le due attuali parti contrapposte non ce la fanno. La destra ha un capo indiscusso, una larga maggioranza in Parlamento, eppure non riesce a realizzare le decisioni e le riforma necessarie. L’opposizione imperniata sul Pd non ha un’originale cultura politica e non propone un’alternativa credibile. Alleanza per l’Italia sta costruendo una nuova offerta politica perché c’è una domanda di rappresentanza sospesa che vuole credere ad un serio progetto di cambiamento e buongoverno per il Paese. La Margherita ha assolto con compiutezza il suo percorso politico in una stagione diversa».
I rapporti che ha con il centrodestra lucano?
«Con alcuni dirigenti del Pdl tra i quali Taddei e Latronico, ho rapporti di stima e amicizia. Con diversi di loro ho seguito iter legislativi complessi sul livello nazionale».
E quelli con De Filippo e il centrosinistra?
«Di stima e amicizia. Con diversi di loro ho seguito iter legislativi complessi sul livello regionale. Per quanto riguarda Alleanza per l’Italia definito il progetto e completata la squadra, dopo la convention di Parma dell’11 e 12 dicembre, saremo disponibili a valutare alleanze strategiche per l’interesse generale della nostra Regione senza preclusioni né con il Pd né con la Pdl».
Martorano ha fatto un passo indietro. Il centro ora convergerà tutto sul progetto suo e di Rutelli?
«In Basilicata Alleanza per l’Italia sta diventando il nucleo promotore di energie nuove e catalizzatore di forze competenti e di movimenti e gruppi di azione locale che si riconoscono in un centro dinamico e attivatore di un’evoluzione dell’offerta politica regionale. Nostro obiettivo è quello di unirci ad altre forze democratiche e popolari che vogliono condividere un percorso di costruzione locale e nazionale di un partito».
La squadra si sta completando? E chi sta entrando?
«Hanno aderito in molti con consapevolezza e determinazione, cito tra i tanti Carmine Nigro, già assessore regionale, già presidente Provincia di Matera, perché il suo contributo è sempre costruttivo, profondo e lungimirante. Nigro è un politico dalla lunga esperienza che mantiene fresca la capacità di dialogo e progettualità. Sono convinta che le qualità si integrano sempre, solo le quantità si contendono gli spazi. Continuerò a lavorare per allargare la squadra con quelle forze sane che credono che la Basilicata ce la può fare».
Mazzocco futura candidata governatrice: si sta lavorando a questa ipotesi?
«Non sto lavorando per definire la mia posizione, il chi fa cosa viene sempre dopo il perchè e il come. Rimango sempre perplessa dei processi politici che iniziano e finiscono sul chi! Sto lavorando a un programma per il governo della Regione che sappia gestire le emergenze senza perdere progettualità, dare risposte nel presente costruendo il futuro, azioni congiunturali pensate e agite insieme a politiche strutturali e per lo sviluppo. La debolezza dei sistemi produttivi e il mercato del lavoro bloccato richiedono risposte efficaci e per far questo non si può prescindere da una maggiore finalizzazione degli interventi pubblici. Bisogna evitare le semplificazioni e il pensiero sbrigativo, si deve recuperare la visione, il progetto d’insieme, la nostra idea di futuro della Basilicata».

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