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«Ad oggi, bisogna escludere con assoluta certezza che i resti umani trovati nella mattinata di ieri in un cassonetto a Serra San Bruno siano associabili alla scomparsa di Pasquale Andreacchi». Ad affermarlo è l’avvocato Vincenzo Albanese, legale della famiglia del giovane scomparso l’11 ottobre scorso.
«L’identificazione cadaverica – aggiunge Albanese – passa necessariamente da un esame medico-legale sul materiale organico ed il Dna dei parenti di tutte le persone scomparse che ad oggi non hanno un nome. Ciò che è certa è la scomparsa del giovane Andreacchi, ma associare la macabra scoperta alla vicenda del figlio dei miei assistiti non fa che devastare il già precario stato psicologico di Salvatore Andreacchi e Maria Rosaria Miraglia».

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