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«La notizia dei nove direttori generali chiamati a rispondere di una asserito danno erariale di trentasette milioni di euro per aver dato corso ad un accordo con l’Aiop, dietro indicazione della Giunta Regionale, va più compiutamente spiegata all’opinione pubblica. L’Aiop, ovvero l’ospedalità privata, ancora una volta viene coinvolta in una colpevole omissione degli uffici regionali di cui oggi vengono chiamati a rispondere i Direttori Generali delle ASP. Invece, per come è stata data la notizia, si vorrebbe presentare la sanità privata come collettore di somme indebitamente pagate con la connivenza di dirigenti sanitari». È quanto si legge in una dichiarazione del presidente nazionale dell’Aiop Enzo Paolini e del presidente regionale Marcello Furriolo, sul presunto danno erariale contestato a nove direttori generali della sanità calabrese. «La realtà – afferma l’Aiop – è molto più semplice e più grave per la politica. L’accordo a suo tempo sottoscritto con i Direttori Generali, autorizzati dalla Giunta Regionale, prevedeva per l’anno 2008 il pagamento di prestazioni, erogate dalle case di cura, con un abbattimento del 10% sul fatturato. La somma conseguente all’osservanza dell’accordo andava compensata sui capitoli della spesa sanitaria globale, recuperando sugli sprechi ed i costi impropri. La finalità della manovra era quella di sottrarre risorse alla gestione discrezionale per destinarle a servizio effettivo dei cittadini. Se responsabilità vanno individuate – conclude l’Aiop – come inascoltati andiamo dicendo da tempo, vanno ricercate nella storica inadeguatezza di quella burocrazia di tendenza sudamericana che opera nell’assessorato».

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