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Operazione alle prime luci dell’alba a San Luca (Rc) dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria per l’esecuzione di un sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre duecento milioni di euro alla criminalità organizzata.
I beni sequestrati sono riconducibili alle cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari, contrapposte nella faida alla quale è collegata la strage di Duisburg, in Germania, del giorno di Ferragosto del 2007, in cui furono uccise sei persone.
Il sequestro è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura antimafia. I beni sequestrati consistono in una serie di aziende, attività commerciali, abitazioni, terreni, polizze assicurative ed automobili di lusso.
Tra i beni sequestrati anche molti fabbricati abusivi appartenenti alle cosche di San Luca. In particolare a Giovanni Manglaviti è stato sequestrato un immobile abusivo ad Ardore; a Sebastiano Pelle un palazzo a tre piani a Bovalino; a Leo Morabito un altro fabbricato abusivo a tre piani ad Africo. Moltissimi gli appezzamenti agricoli, i terreni, gli uliveti, gli agrumeti posti sotto sequestro dai militari del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria.
Inoltre un’abitazione abusiva con un bunker annesso è stata sequestrata a San Luca a Paolo Nirta ed Antonio Strangio, mentre quote di imprese, in vari settori economici, sono state sequestrate ad Antonio Ietto. Il dettaglio dei beni posti sotto sequestro, rileva infine come siano stati a disposizione dei presunti appartenenti ai due gruppi criminali di San Luca decine e decine di automobili di grossa cilindrata (soprattutto Bmw, Volkswagen e Mercedes).

La Faida di San Luca, in 18 anni 17 morti
Sono 17 in tutto le persone uccise nella faida di San Luca tra le cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Lo scontro ebbe inizio il 10 febbraio del 1991 e scaturì da uno scherzo fatto da alcuni ragazzi, con il volto coperto da maschere di Carnevale, che lanciarono uova in un circolo ricreativo gestito da alcuni esponenti della famiglia Vottari.
Ne scaturì una rissa cui fece seguito l’assassinio di Domenico Nirta e Francesco Strangio ed il ferimento di altre due persone. Poco meno di un anno dopo, il primo maggio del 1993, furono uccisi, in tre diversi agguati, quattro presunti affiliati alla cosca Vottari: Giuseppe Pilia, Vincenzo Pugliese, Giuseppe Vottari ed Antonio Strangio.
Dopo questo episodio, la faida registrò una lunga pausa, interrottasi nel gennaio e nell’ottobre del 2005, con gli omicidi di Salvatore Favasuli ed Antonio Giorgi. Il giorno di Natale del 2006 lo scontro ha registrato un altro momento significativo con l’assassinio di Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, che era il vero obiettivo dell’agguato.
Dopo gli assassini, nel 2007, di Rocco Natale Aloisi, Giuseppe Campisi ed Antonio Giorgi, la faida registra il suo momento culminante con la strage di Duisburg, in Germania, del giorno di Ferragosto, con l’assassinio di sei persone, tutte presunte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari: Marco Marmo, Sebastiano Strangio, Francesco Giorgi, i fratelli Marco e Francesco Pergola e Tommaso Francesco Venturi. La risposta delle forze dell’ordine contro la faida si è concretizzata, il 31 agosto del 2007, con l’operazione Fehida, condotta dai carabinieri, che ha portato all’arresto di 42 persone appartenenti ad entrambi i gruppi coinvolti nello scontro.
Nel dicembre del 2007 e nel maggio del 2008 sono state eseguite altre due operazioni, con l’arresto, complessivamente, di 29 persone. Il 12 marzo del 2009, infine, è stato arrestato Giovanni Strangio, accusato di essere stato l’ideatore e l’esecutore, insieme ad un complice non identificato, della strage di Duisburg.

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