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Meno di una settimana all’inizio dei primi lavori, propedeutici, per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. È arrivato, oggi, il via libera dal Cipe all’erogazione di 330 milioni per l’aumento di capitale della società concessionaria pubblica Stretto di Messina (213 all’Anas e 117 a Rete ferroviaria italiana). Così mercoledì prossimo, in Calabria, ci sarà la posa della prima pietra per spostare parte della ferrovia all’altezza di Cannitello (costo di 26 milioni di euro), dove sorgerà una torre del ponte. Per l’inaugurazione pubblica con il presidente del Consiglio bisognerà aspettare che Silvio Berlusconi si sia rimesso in salute dopo l’aggressione di domenica scorsa, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. L’investimento per il ponte, stimato in circa 6,3 miliardi di euro, è coperto al 40% (pari a 2,5 miliardi) attraverso un contributo pubblico (1,3 miliardi) e un aumento di capitale della Società Stretto di Messina (1,2 miliardi); il restante 60% sarà reperito tramite finanziamenti sui mercati. I 330 milioni decisi oggi dal Comitato interministeriale per la programmazione economica sono a valere sul Fondo Infrastrutture e servono per completare l’aumento di capitale della Stretto di Messina che deve essere completato nel 2014 «a fronte del fabbisogno derivante dalla realizzazione del Ponte», ha spiegato oggi Matteoli. E si vanno ad aggiungere alla ricapitalizzazione di 300 milioni dell’ottobre 2003 e ai 470 milioni previsti dal governo nei giorni scorsi con un emendamento alla Finanziaria; per i cento milioni che restano c’è l’impegno da parte della regione Sicilia (azionista nella Stretto di Messina assieme alla Regione Calabria, ciascuna con il 2,6%: anche se nei giorni scorsi il presidente di quest’ultima, Agazio Loiero, ha detto di voler uscire dalla società). «La progettazione va avanti, dal Cipe è arrivata una spintarella. Nei primi mesi dell’anno inizieranno gli espropri», ha affermato Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo, capogruppo mandataria per il progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto. E dopo quelli sul versante calabrese ci saranno quelli in Sicilia. Critiche dal Pd, con Ermete Realacci che parla di «grande bluff» perchè «l’inaugurazione del 23 dicembre ha ben poco a che vedere con i lavori di avvio del Ponte», e perchè le “risorse economiche saranno in gran parte pubbliche e non di privati». Ma il presidente dell’Anas e amministratore delegato della Stretto spa, Pietro Ciucci, ha sempre spiegato che «il ponte viene realizzato secondo il project financing, in modo da recuperare l’investimento» «attraverso pedaggi stradali, ferroviari». Sulla decisione odierna del Cipe, il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, afferma che «il governo ha deciso di gettare letteralmente i soldi a mare su un opera costosissima e inutile».

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