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«Siamo al 20 dicembre: il centrodestra ha un candidato alla Presidenza della Regione, giovane, brillante, bravo. Dall’altra parte c’è il vuoto. Con un Presidente uscente che ancora oggi viene scaricato da Veltroni e da una buona parte del suo partito». Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore regionale vicario del Pdl, Antonio Gentile. «Mi chiedo e chiedo ai calabresi – prosegue Gentile – cosa mai accadrebbe in Calabria con altri cinque anni di Governo da parte di questi signori. C’è una incredibile omogeneità su tutti i dati macroeconomici che parlano di completo fallimento. La disoccupazione è cresciuta con una media di oltre due punti superiore a quella nazionale, la mortalità delle imprese ha un dato di rilevazione che parla di tre aziende cessate a fronte di 1,8 nate . La sanità, poi, è una cartina di tornasole straordinaria per decretare questo fallimento. Voglio ricordare come la Giunta in carica ha aumentato Irpef ed Irap per sanare un deficit strutturale causato in gran parte da loro stessi : iniziarono la legislatura affermando che non c’erano problemi rilevanti e poi, inece, c’hanno detto che la situazione era drammatica». Il vice coordinatore vicario si rivolge poi a Confindustria: “molti, tanti, troppi imprenditori calabresi, fornitori pubblici rischiano di saltare per i ritardi nei pagamenti. Questa Giunta ha bloccato tutti i mandati già firmati a dicembre e prima che chiudesse la cassa per non sforare ancora di più: si tratta di gente che rischia di chiudere i battenti e che non sente in alcun modo la voce degli organismi regionali a difesa delle loro sacrosante esigenze. I cinque anni del centrosinistra sono stati bui, opachi, mediocri, vissuti solo all’insegna delle liti interne, ma senza alcuna prospettiva di rilancio. È singolare che la Giunta si riempia la bocca di legalità e di lotte alla mafia e poi faccia finta di non sapere che un direttore generale di un’azienda sanitaria provinciale, peraltro pregiudicato, è ancora al suo posto nonostante abbia firmato una dichiarazione mendace all’atto del suo insediamento: è questa la legalità di cui parlano?».

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