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«Le primarie volute dal centrosinistra costeranno oltre due milioni e mezzo di euro ai calabresi. Si tratta di una cifra esorbitante, che graverà sulle casse puubliche, sottraendo risorse destinate allo sviluppo delle comunità per una competizione interna di partito». Lo afferma il coordinatore regionale del Pdl e candidato a Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti.
«Solo per la città di Reggio la spesa, come abbiamo formalmente comunicato alla Regione con comunicazioni del 7, 12 e 29 dicembre, sarà di oltre centomila euro, fra quanto di competenza comunale e quanto integrato dalla Regione.
La proiezione complessiva – aggiunge Scopelliti – fra schede stampate (che saranno tre milioni ) e costi aggiuntivi supererà i due milioni e seicentomila euro complessivi. Non a caso la Regione implementerà la dotazione di bilancio recuperando la somma non impegnata dal capitolo stanziato per le elezioni regionali di marzo, confondendo un gazzabuglio minoritario e di partito con l’appuntamento democratico e istituzionale per eccellenza. Crediamo che il costo e l’organizzazione di queste primarie farsa debbano gravare per intero sulle casse del Pd e non possano in alcun modo essere sostenute dalla collettività. Cosi come avevamo detto in precedenza le primarie, a prescindere dal loro esito, rappresentano un escamotage per garantire chi ha avuto più legislature ad usufruire di un salvacondotto personale sottraendosi dalle forche caudine del vincolo delle tre legislature (previsto dall’articolo 25 dello Statuto del Pd) elemento ostativo per la non riconferma in lista di molti esponenti di quel partito. Che il popolo calabrese debba provvedere, a proprie spese, a garantire le poltrone a rischio dei dirigenti democratici ci sembra davvero troppo.
Avevamo messo in guardia la maggioranza dall’approvare una legge ingiusta e dispendiosa – continua Scopelliti – che rischia ora di legittimare, con i fondi pubblici, le baruffe e le liti già registrate in casa Pd, a Cosenza e in altre realtà, trasformandole da fatto interno ad evento istituzionale. Si tratta – conclude il candidato a Presidente del centrodestra – del colpo finale inferto da una maggioranza insensibile e lacerata ai doveri di equità e trasparenza, minati da un provvedimento illogico e capace soltanto di sprecare prezioso denaro pubblico».

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