X
<
>

Condividi:
16 minuti per la lettura

di MARCO SANTOPAOLO

Le Lucane

Mediocre in campionato, stupefacente in Coppa Italia. Disastroso in casa, quasi perfetto in trasferta. Ambizioni e pressioni di una piazza passionale, passando per un calciomercato rivoluzionario ed il problema dei cosiddetti “fuoriquota” in un torneo meno bello ma che, ad un turno dal giro di boa, va ormai delineandosi.
Parlano del Matera e del girone H della serie D quattro allenatori. Tecnici che conoscono questo torneo come le loro tasche, tecnici che soprattutto conoscono (direttamente o indirettamente) la calda piazza lucana.
Antonio Foglia Manzillo e Pietro Ruisi a Matera hanno già allenato e dal Matera sono anche stati esonerati.
Emilio Longo e Salvatore Nastri hanno affrontato il Matera da avversari, sia in passato che nel corso di questa stessa stagione.
Tutti hanno le idee chiare e si sono concessi ad un forum sulla stagione della squadra di Pino Giusto.
Ne è venuto fuori un dibattito appassionato, che sostanzialmente ha messo tutti d’accordo nelle risposte.
Sono emerse contraddizioni e potenzialità di questo Matera, ma tutti invitano a non alzare bandiera bianca prima del tempo: se i play-off sono distanti sei punti, c’è una Coppa Italia non troppo lontana e che potrebbe rappresentare il miglior viatico per accedere alla fase nazionale degli spareggi promozione.
Nessun traguardo è precluso in un campionato in cui l’obbligo del quinto “under” ha abbassato il livello tecnico generale.
Longo e Nastri hanno parlato anche del Francavilla sul Sinni, che hanno affrontato in campionato quand’erano alla guida, rispettivamente, di Turris e Pomigliano.
Entrambi hanno perso al cospetto della formazione di Lazic, che ha fatto loro un’ottima impressione. I due tecnici tessono le lodi di una squadra che, per l’ennesimo anno, sta facendo un figurone in serie D.
Dall’alto del suo quinto posto, il Francavilla rappresenta un avversario sul quale il Matera dovrà fare la corsa per arrivare ai play-off.

Come è da valutare la stagione del Matera?
“Un giudizio di sufficienza, che viene fuori da una media aritmetica: 5 per il campionato, 7 per la Coppa Italia” dice Foglia Manzillo, al quale si allineano anche i colleghi. “Come ogni anno, il Matera parte fra le favorite ma poi delude le attese” sottolinea Nastri. “Non mi sarei mai aspettato un cammino così altalenante dopo aver visto la squadra alla prima di campionato contro la mia Turris” aggiunge Longo, mentre Ruisi sottolinea come “la mancanza di una continuità tecnica, alla lunga, porta a questi risultati: a Matera c’è un progetto economico, ma da tempo manca un programma tecnico”.

E che giudizio si può dare sul campionato del Francavilla?
“Un giudizio senz’altro positivo su una squadra che da anni si è assestata in questa categoria grazie ad una società seria che fa del calcio sano in un ambiente tranquillo” osserva Longo. “Una formazione ostica da affrontare, che si conosce a memoria ed è guidata da un grande tecnico” puntualizza Nastri.

A cosa può essere dovuto lo scarso rendimento interno del Matera?
La spiegazione di Foglia Manzillo è semplice: “Il pubblico del XXI Settembre può dare tanto se le cose vanno bene, ma nei momenti difficili le pressioni incidono negativamente soprattutto sui giovani che avvertono l’ambiente ostile e, per paura di sbagliare, cominciano a nascondersi”.
Ruisi rimarca che “molti pensano ancora a quella serie B che fa ormai parte del passato, e questo non aiuta a crescere”.
Ma è anche una questione tecnica. “E’ una squadra di contropiedisti, che preferisce giocare di rimessa e fuori casa trova più spazi per esprimersi” aggiungono Longo e Nastri, concordi con i colleghi su un fattore ambientale che ha il suo peso.

Il mercato ha portato ad una vera e propria rivoluzione: quanto perde il Matera ed in quali reparti dovrà intervenire per rendere competitiva la squadra?
Tutti d’accordo sul fatto che la partenza di Genchi sia stata pesante. “In Coppa è stato un trascinatore, la società avrà avuto i suoi buoni motivi ma deve sostituirlo con una buona seconda punta, così come deve prendere un difensore al posto del partente Catalano” commenta Foglia Manzillo.
Per Nastri “chi è andato via non stava rendendo secondo le attese, e adesso serve gente di grossa personalità” mentre Longo pensa a “scelte legate al budget ed agli obiettivi che sono stati ridimensionati”. Anche Ruisi, come il collega, ribadisce che “è preferibile, ogni anno, puntellare l’organico con uno-due elementi di spessore, senza operare rivoluzioni. A dicembre avrei scommesso su Laviano, che però è andato al Sambiase dove già sta facendo bene”.

Che impressione hanno destato i fuoriquota del Matera?
Giudizi univoci. “Portieri e terzini hanno deluso le attese, negli altri reparti le cose sono andate meglio. Mi ha impressionato Branda, grande talento ma un po’ sacrificato” esordisce Foglia Manzillo. Longo concorda sui limiti dei giocatori in età di lega impiegati in difesa, Nastri non si sbilancia. Chiarissima l’analisi di Ruisi: “Il Matera ha giovani interessanti, con i quali però bisogna avere pazienza. Il discorso è sempre legato agli obiettivi: per vincere il campionato servono under già pronti, perché chi vuole primeggiare non può attendere…”.

Quante possibilità ha il Matera di inserirsi nella lotta ai play-off e su quali squadre si può fare ancora la corsa?
Tutti i tecnici concordano sul fatto che il Matera può ancora salire sul treno-promozione, ma Pianura e Neapolis hanno una marcia in più e saranno difficilmente raggiungibili. “Aggiungerei anche il Casarano, mentre credo che la Casertana potrebbe perdere colpi. Sant’Antonio Abate e Forza e Coraggio, invece, possono restare nei quartieri alti” il pensiero di Foglia Manzillo. Longo e Nastri sono d’accordo sulla Casertana, meno sul Casarano, “ma le altre resteranno lassù” dicono in coro i due allenatori. Ruisi sposta il discorso sui programmi tecnici: “Con due innesti di spessore, il Matera può reinserirsi; diversamente sarà dura a prescindere dalle concorrenti”.

E dove può arrivare il Francavilla?
Suggestiva l’analisi di Longo: “Ciò che frena il Matera può essere il limite del Francavilla: manca l’assillo del risultato e, di conseguenza, la squadra potrebbe sentirsi appagata. Fortuna che il vulcanico presidente Cupparo riesce ad esigere di più da una squadra che, ci tengo a ribadirlo, sta già facendo non bene ma benissimo. Anche il Francavilla può restare in corsa fino alla fine per i play-off”.
Meno ottimista Nastri: “Sarà molto dura qualificarsi ai play-off, perché ci sono squadre meglio attrezzate. Più probabile che, alla fine, il Francavilla possa essere una delle prime escluse dalla lotteria degli spareggi per la promozione”.

Quale giocatore del Matera potrà risultare decisivo nel girone di ritorno?
Foglia Manzillo vota Logrieco: “Nonostante un girone di andata in ombra, è un giocatore che, se sente la fiducia, diventa imprevedibile”. Nastri punta forte su Albano, “un calciatore che può assicurare il salto di qualità” mentre la preferenza di Longo e Ruisi va a Martinelli. “Un leader carismatico che può e deve dare molto di più, caricandosi la squadra sulle sue spalle: un giocatore che prenda la squadra per mano nei momenti difficili, forse finora è mancato”.

Quali, invece, i punti di forza ed i punti deboli del Francavilla?
D’accordo Longo e Nastri: “Del Prete e Chisena formano un’invidiabile coppia-gol da primato”. La valutazione dell’anello debole della squadra porta Longo a ripetersi sull’assenza di pressioni, mentre Nastri indica i terzini fuoriquota come il tallone d’Achille della formazione di Lazic: “Quando li ho affrontati, chiudevano troppo le diagonali”.

Che tipo di campionato è stato alla luce delle prime diciassette giornate?
La risposta mette tutti d’accordo. “E’ un campionato anomalo, l’introduzione del quinto under ha fatto abbassare il livello e, all’inizio, lo ha reso incerto.
Non si vedono in giro tanti fuoriquota bravi, ed i migliori giocano in Prima e Seconda Divisione, dove la loro presenza è incentivata dalla stessa Lega” spiega Foglia Manzillo. Precisa anche l’analisi di Nastri: “Ho lavorato tanti anni nel settore giovanile e non sono certo contro gli under, ma l’obbligo di schierarne così tanti sta trasformando la serie D in un torneo di basso livello”.
Particolare l’analisi di Longo: “E’ vero che l’introduzione del quinto giovane in età di Lega ha abbassato la qualità, ma è altrettanto vero che manca il coraggio di rischiare. Me la prendo con i miei colleghi: in un campionato che dovrebbe avere la funzione di laboratorio, non c’è nessuno che propone idee diverse ed innovative. Tutti catenacciari ed appagati dal punticino, così non va…”. Dall’alto della sua esperienza, Ruisi è schietto: “Conosco da sei anni questo campionato e devo ammettere che è diventato abbastanza deludente e scarso. Somiglia ormai ad un torneo juniores: mi auguro che ben presto rivedano le regole, così non si va avanti!”.

Il Campionato

La meglio gioventù è quella che decide le sorti di un campionato che prevede, per cinque undicesimi, l’impiego di “fuoriquota”. Un ’88, un ’89, due ’90 ed un ’91: la regola impone alle società che vogliono puntare in alto di scegliere bene. C’è chi pesca dal proprio vivaio (pochissimi), chi attinge dal settore giovanile di società professionistiche (pochi) e chi cerca gli “under” altrove, spesso con scarsi risultati (tantissimi). D’altra parte, i numeri non lasciano scampo: soltanto nel girone H di serie D ci sono circa 500 calciatori, metà dei quali sono giovani in età di lega. Moltiplicando lo stesso numero per nove (numero dei gironi di serie D) e considerando che i migliori talenti hanno contratti con società professionistiche, è facile immaginare come la maggior parte dei ragazzi impiegati in quinta serie non abbia grande qualità.
Tuttavia ci sono le classiche eccezioni che confermano la regola. Calciatori già “fatti” nonostante l’età, o di grande prospettiva. In serie D fanno un figurone: spostano gli equilibri di una squadra e risolvono i problemi a qualsiasi allenatore. Di loro se ne parla, e tanto. Tutti li vogliono, tutti li cercano: probabilmente, ben presto li vedremo in altre categorie.
Per il delicato ruolo di portiere, gli addetti ai lavori segnalano Giuseppe Inserra dell’Angri, già tre rigori parati dall’inizio della stagione. Classe ’88, fisico “alla Peruzzi”, fra i pali è un vero e proprio felino e vanta già un campionato di D con il Pomigliano. Tra i difensori spicca Giuseppe Attanasio. Classe ’91, è in forza al Neapolis che l’ha prelevato dalla Juve Stabia (dove ha fatto il suo esordio in Coppa Italia di Lega Pro): un terzino destro che vanta già un campionato di serie D con il Sant’Antonio Abate ed è nel giro della Rappresentativa di serie D. Come difensore centrale c’è Luciano Nettuno, che il Sant’Antonio Abate impiega anche a destra. Classe ’91, di proprietà della Scafatese, è un destro ed ha un fisico “alla Cannavaro”. Altro centrale non altissimo è Pasquale Rainone. Classe ’88, è un marcatore puro ed è già al quarto campionato di serie D con la Sibilla Flegrea dopo aver esordito in C2 con il Giugliano. Dalla juniores alla prima squadra, per Gaetano Letizia il passaggio non è stato affatto traumatico. Anzi, questo giovane classe ’90 ha saputo farsi trovare pronto, mettendosi in luce già nella passata stagione come un terzino sinistro di corsa e personalità, bravo ad interpretare entrambe le fasi di gioco. A centrocampo ha fatto strada Luigi Bencardino, lo “stacanovista della Casertana”. Nel 2009, infatti, questo ragazzo salernitano classe ’88 ha saltato appena 5 incontri su 37, e con la sua grinta e quantità profusa da incontrista in mezzo al campo ha contribuito alla promozione dei “falchetti” in serie D. E’ stato recentemente svincolato dal Pianura un altro centrocampista, Gennaro Acampora. Classe ’89, è stato uno dei migliori fuoriquota del campionato passato quando vestiva la maglia del Matera: abbina quantità e qualità, è ambidestro e su di lui hanno posato gli occhi diverse società professionistiche. Il trequartista di cui meglio si parla è Diego Cenciarelli, di proprietà della Fiorentina (dove ha vinto il campionato Allievi Nazionali) ed in prestito al Casarano. E’ un classe ’92 nativo di Umbertide che svaria a centrocampo e si inserisce tra le linee, recuperando palloni preziosi senza mai fermarsi e potendo peraltro vantare un gran piede utile a disegnare geometrie per l’attacco pugliese: un centrocampista completo e di grossa personalità nonostante la giovanissima età. Un esterno offensivo destro di grossa qualità è il napoletano Francesco Bonanno, già convocato nella Rappresentativa di D. Classe ’90, finora ha già messo a segno 9 gol con la maglia del Neapolis: abile nell’uno contro uno, salta l’uomo e vede la porta con estrema facilità. I gol vengono chiesti anche ad un altro attaccante come Carlo De Falco. Classe ’91, di proprietà della Forza&Coraggio Benevento, il ragazzo di Santa Maria Capua Vetere è da tempo in orbita Nazionale: pur non giocando tanto ha già messo a segno 3 gol all’esordio in categoria, ed è stato impiegato anche a sinistra. Chi ne fa di più è certamente la punta Ciro De Angelis, già Nazionale Under 18, che dopo l’exploit della passata stagione si sta confermando. Classe ’90, dopo i 7 gol realizzati lo scorso anno è già a quota 5 e sempre con la maglia del “suo” Grottaglie, dimostrandosi un attaccante di movimento con spiccate doti realizzative.

Il Pagellone

NEAPOLIS 8,5 Partita con legittime ambizioni di primato, non ha avuto paura di cambiare in corsa sia in panchina (Castellucci per Carannante) che in campo (Sergi per Laviano). Ha un attacco esplosivo, il migliore del girone, che ha mandato in rete diversi realizzatori (Bonanno, Fontanella, Moxedano e Pastore su tutti). Vanta fuoriquota all’altezza della situazione: le due sconfitte subite somigliano ad incidenti di persorso.
SANT’ANTONIO ABATE 9 Non è stata costruita per stare lassù. Ha speso un quarto delle altre, ma si è affidata ad un ottimo allenatore (Di Nola) che non ha stravolto il gruppo storico, puntando ad innesti mirati. Un fattore campo importante (zero sconfitte interne) e l’entusiasmo di una “cenerentola” allontanano l’amletico dubbio: riuscirà a resistere anche nel girone di ritorno?
PIANURA 7,5 I fratelli Cafasso non hanno badato a spese costruendo un’autentica corazzata. Ha saputo riprendersi dopo un avvio davvero disastroso, con il tecnico Gargiulo bravo a trovare i giusti equilibri. Il Pianura esprime un buon calcio e riesce a segnare con facilità: così si arriva a dodici risultati utili consecutivi. Tuttavia, negli scontri diretti la squadra spesso è venuta meno.
FORZA E CORAGGIO 8 La matricola dal nome improbabile nasconde un progetto importante. Dopo un avvio incerto ha messo la quinta: cinque vittorie di fila, sette nelle ultime otto giornate. Merito anche di fuoriquota all’altezza, molti dei quali già protagonisti in Eccellenza. Manca, però, una tifoseria calda che può dare qualche punto in più, soprattutto ad una società che con grande passione sta sopperendo alla mancanza di esperienza.
FRANCAVILLA SUL SINNI 7,5 L’ennesimo capolavoro di Ranko Lazic, che come ogni anno fa rendere al massimo il materiale umano a sua disposizione. Il tecnico ci ha messo poco a trovare la quadratura del cerchio, grazie ad un gruppo che si conosce benissimo e che gioca ormai a memoria. Eppure, la squadra alterna vittorie consecutive in serie a periodi in cui le cose non vanno altrettanto bene.
CASERTANA 7 Sembra essere l’anno buono per vivere un campionato importante che non sia regionale. Stavolta il progetto tecnico sembra avere basi solide, così come solida è la difesa (la migliore del campionato). Con un pizzico di continuità, i ragazzi dell’emergente Feola potrebbero riaccendere ancora di più l’entusiasmo di una piazza che vorrebbe tornare a vivere di calcio.
CASARANO 6 Le sette vittorie consecutive inanellate fra la fine di ottobre e l’inizio di dicembre sembravano aver risolto ogni problema. Così non è stato, perché nelle ultime uscite il Casarano ha nuovamente mostrato vecchi ed irrisolti problemi. La società ha mostrato piena fiducia in squadra e staff, confortata da quella continuità che sembra essere stata nuovamente smarrita.
MATERA 5,5 E’ l’unica squadra del girone approdata in semifinale di Coppa Italia, ma è altrettanto vero che in campionato ha decisamente deluso le attese. Se ne è accorta anche la proprietà, che sul mercato ha agito con decisione rivoluzionando l’organico. Soprattutto in casa, le cose lasciano a desiderare: al di là degli obiettivi, due vittorie sono davvero troppo poche.
ANGRI 5 Era stata costruita per vincere con tanti calciatori di categoria, ma i risultati non hanno confermato le attese della vigilia. E’ mancata soprattutto la continuità di rendimento, con la squadra che ha alternato grossi risultati (su tutti, le vittorie contro le due battistrada Neapolis e Sant’Antonio Abate) ad altri che hanno dimostrato la scarsa consistenza di un organico male assortito.
GROTTAGLIE6,5 E’ stato ripescato a pochi giorni dall’inizio del campionato, quando in molti si erano già rassegnati a disputare il campionato di Eccellenza. E invece non solo sta disputando la serie D, ma sta anche andando oltre le attese, se si pensa che quattro sconfitte su cinque sono maturate al cospetto delle prime della classe. Sarà importante reagire all’ultimo periodo non troppo positivo.
BITONTO 5,5 L’incerta situazione societaria non agevola il lavoro di Pizzulli, che dopo un difficile inizio sta riuscendo a far rendere al meglio una squadra giovane ed allestita senza tante risorse. Salvarsi non sarà facilissimo, soprattutto perché manca un attaccante di razza in grado di risolvere le partite più difficili: i migliori realizzatori bitontini sono quattro (Armento, De Santis, Konte e Marsico), tutti a quota tre reti.
POMIGLIANO 4,5 Tre allenatori cambiati (Pietropinto, Nastri ed ora Corino) la dicono lunga sul clamoroso fallimento di un progetto che avrebbe dovuto puntare ad un campionato di vertice. Frettoloso il primo cambio tecnico, al di là delle buone intenzioni di una società che non ha avuto paura di fare diverse operazioni per provare a salvare il salvabile.
ISCHIA 5,5 Non ha demeritato ed è riuscita ad andare avanti nonostante tante difficoltà. Tuttavia, sembra si sia arrivati ad un punto di non ritorno: la società ha concesso le liste di svincolo a tutti i tesserati, e già a Matera è scesa in campo con la formazione juniores. Se non cambia questo stato di cose, la retrocessione sarà inevitabile.
TURRIS 5 L’arrivo di Mandragora (subentrato a Longo) sembra aver ridato un po’ di serenità all’ambiente, con la squadra che ha vinto scontri diretti importanti allontanando così lo spettro degli ultimissimi posti. Al resto dovrà pensare chi scende in campo, compresi i volti nuovi, con il bomber Longobardi che si è subito presentato bene (tripletta a Fasano).
OSTUNI 5 Da neopromossa, può essere fisiologico avere qualche problema di ambientamento in un campionato sconosciuto; ma le difficoltà della matricola pugliese nascono da un’instabilità societaria che ha già prodotto diversi cambi di allenatore ed un continuo via-vai di calciatori. Non resta che sperare nell’ultima rivoluzione cronologica, arrivata con il mercato di dicembre.
FRANCAVILLA FONTANA 5 Chissà se il problema era solo legato al manico: fatto sta che da quando è tornato Mino Francioso, in quattro giornate la squadra ha conquistato un punto in meno rispetto a quelli inanellati nelle precedenti tredici uscite… La società si è mossa con decisione anche sul mercato, e gli ultimi numeri lasciano sperare in una pronta risalita in classifica.
SIBILLA 4 Sette sconfitte consecutive fanno tremare una tifoseria abituata, negli ultimi anni, a campionati di vertice. Il gruppo storico è venuto meno, con esso le ambizioni di una squadra costruita male e puntellata peggio. Raddrizzare la situazione non sarà facile, soprattutto se Vincenzo Carannante (a Bacoli, una vera e propria istituzione) non riuscirà a stimolare adeguatamente una formazione che sembra essersi persa per strada.
PISTICCI 4 L’attenuante è che appena due stagioni fa era in Promozione. Non basta questo dato, tuttavia, per giustificare le undici sconfitte (ed i due pareggi) nelle ultime tredici giornate. Il burrascoso distacco dal tecnico Antonio Valente, l’allenatore dei trionfi, non è sufficiente per ribaltare la situazione, così come l’esperto Pasquale Arleo non può fare miracoli con un organico che ha limiti strutturali troppo evidenti.
FASANO 4 E’ l’unica squadra a non aver ancora vinto una partita. La retrocessione sembra un destino ormai inevitabile per una compagine partita con un organico non all’altezza della situazione. Ed i rinforzi non sembrano essere affatto sufficienti per cambiare la rotta di una nave che il tecnico Geretto prova a tenere a galla con coraggio e dignità, ma con scarsi risultati.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE