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Un ordigno rudimentale a basso potenziale è stato trovato stamattina all’ingresso dell’aula bunker di Reggio Calabria. L’ordigno è stato scoperto dal custode dell’aula, che ha avvertito le forze dell’ordine. Il caso nel giorno in cui a Reggio Calabria, in Prefettura si svolgerà il vertice investigativo sull’attentato di domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio Calabria presieduto dai ministri dell’Interno e della Giustizia, Maroni e Alfano.
Il procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, ha commentato il ritrovamento, rassicurando che «dalle prime analisi dei carabinieri sembra si tratta di un residuo dei festeggiamenti di Capodanno». «Sicuramente – ha aggiunto – non ha alcuna valenza offensiva. Non sembra proprio un avvertimento o un segnale particolare».
Il ritrovamento è avvenuto dunque su viale Calabria dove gli artificieri intervenuti hanno acceso la miccia, anche se il dispositivo non è esploso. Secondo una delle piste seguite dagli inquirenti, potrebbe anche trattarsi di un grande petardo lanciato nella notte di Capodanno.
Il dispositivo era stato confezionato con un cilindro di cartone avvolto in un nastro isolante da pacchi, e con una miccia di circa 20 centimetri collegata ad una busta di plastica contenente 200 grammi di polvere pirica.
Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’Arma, i carabinieri del Ris di Messina e il Procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza.
Molto probabilmente il dispositivo è stato inserito nell’area di ingresso del Tribunale attraverso le sbarre del cancello, accanto al gabbiotto delle guardie giurate. Solitamente l’ingresso è sorvegliato tramite un sistema di videocamere. E’ possibile che l’ordigno si trovasse lì già da alcuni giorni: il Tribunale, infatti, era rimasto chiuso per le festività natalizie dal 23 dicembre.
Intanto si apprende che davanti all’aula bunker sono stati trovati alcuni petardi esplosi delle stesse dimensioni e tipo di quelli legati insieme e che, in un primo momento, avevano fatto pensare ad un ordigno. Anche i petardi esplosi sono stati repertati dai carabinieri. Il ritrovamento, secondo gli investigatori, conferma l’ipotesi che i tre petardi collegati alla miccia visti dal custode dell’aula bunker non siano altro che un residuo dei festeggiamenti per il Capodanno. Tra l’altro, si fa notare in ambienti investigativi, il peso complessivo della polvere nera contenuta nei tre petardi è di una quarantina di grammi. Una quantità assolutamente innocua.
Poche ore dopo la vicenda del falso allarme bomba, la Dda di Reggio Calabria considera «insignificante» il ritrovamento del petardo stamattina all’ingresso dell’aula bunker. Si è trattato, dunque di un falso allarme generato dalle incertezze sulla natura dell’oggetto subito dopo il ritrovamento.
Il fatto che si tratti di un semplice petardo rende il ritrovamento di nessuna rilevanza sul piano investigativo. Altra cosa, invece, è l’attentato fatto domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio Calabria, al quale la Dda attribuisce un preciso significato in termini di minaccia e di intimidazione nei confronti degli uffici requirenti reggini che conducono inchieste sulla ‘ndrangheta.

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