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l Questore di Cosenza Giovanni Scifo, l’amministratore delegato del Cosenza Calcio, Pinuccio Chianello, il direttore sportivo del Catanzaro Marcello Pitino e militari dell’Arma dei carabinieri, prima dell’incontro di calcio tra le squadre «beretti» del Cosenza e del Catanzaro, giocato oggi, a San Fili, hanno incontrato i giovani calciatori. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Sport e Legalità che la Questura di Cosenza, unitamente alla società di Cosenza Calcio, sta portando avanti per promuovere una corretta cultura della legalità, nell’ambito della pratica sportiva tra i giovani e non solo. Durante l’incontro, è scritto in una nota della Questura, “sono stati affrontate tematiche legate alla legalità nello sport, per contribuire a diffondere una cultura della legalità anche in questo settore così importante per la crescita dei giovani. Sicurezza e legalità sono prerequisiti di una democrazia compiuta, di una democrazia moderna, e se mancano non ci può essere nè crescita duratura, nè tanto meno sviluppo. Lo sport come palestra di vita e come viatico per crescere e diventare uomini, consapevoli del senso del limite, educati al sacrificio per il raggiungimento del risultato, preparati a viverre la competizione come una seconda occasione per conoscere se stesso e l’altro, quest’ultimo mai un nemico ma, sempre, un competitore da rispettare con lealtà. Il messaggio che è stato affidato ai giovani è quello di diventare testimoni ‘nutrientì, di correttezza, di lealtà, di responsabilità, non solo per i loro coetanei ma anche per la comunità degli adulti». Il progetto proseguirà con ulteriori incontri con i settori giovanili di altri sport, della scuola, per concorrere alla edificazione della città ordinata, educativa, solidale, in cui gli impianti sportivi e gli stadi di calcio siano luoghi della concordia, di sano divertimento e di civiltà.

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